Se della musica estrema esistesse un vocabolario, alla voce "non convenzionale" leggereste, tra gli altri, certamente il nome dei britannici
The Meads Of Asphodel che tornano sul mercato discografico a tre anni di distanza dal precedente lavoro.
Questi folli musicisti hanno una concezione tutta loro del black metal, genere nel quale di solito li si fa rientrare, e ci offrono una miscela sonora che non ha davvero punti di contatto con nulla di quello che potrete ascoltare in giro.
"Sonderkommando", album che, concettualmente, nasce dopo visite e studi dei campi di sterminio nazisti da parte del cantate
Metatron, è un folle miscuglio di progressive, rock, pink floyd, sprazzi melodici evocativi, discorsi di Hitler, voci narranti, accelerazioni black metal, spruzzate di jazz, atmosfere epiche e dio solo sa cos'altro, per un risultato che alla fine sembra essere un minestrone senza capo ne coda.
E si, perchè il limite più grande dei
The Meads Of Asphodel è quello di voler mettere troppa carne al fuoco con la conseguenza che le idee migliori, e ce ne sono di ottime, vadano a mescolarsi con altre soluzioni, al contrario, noiose e dannatamente prolisse tali da rendere l'ascolto di tutto l'album nella sua interezza davvero una impresa titanica.
A quanto detto aggiungete poi una produzione che penalizza fortemente le parti tirate, un look medievale del gruppo che è come i classici cavoli a merenda, una copertina che mia figlia la disegnava meglio ed avrete un quadro più completo di questo album.
Fate attenzione però.
"Sonderkommando" può contare, come vi ricordavo qui sopra, su ottime idee rappresentate, ad esempio, da brani come
"Silent Shores of Babi Yar", la cui parte finale ci offre melodie da brivido, la schizofrenica ed epica
"Children of The Sunwheel Banner (Part 2)" vero caleidoscopio di inventiva tetra e sinistra, o la follemente teatrale
"Hourglass of Ash", e quindi parlare di questo come di un brutto album sarebbe davvero fuori luogo.
Peccato davvero, dunque, che i
The Meads Of Asphodel vogliano strafare perchè se lasciassero da parte le sperimentazioni eccessive sarebbero davvero un gruppo coi fiocchi.
Comunque unici.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?