Avevo ascoltato qualcosa dei
Demented sul “tubo” e complice anche un suono non al meglio, non mi avevano impressionato per niente, ma quando ho avuto la possibilità di far mio il loro secondo album mi sono detto “perché no?”. Alla fine di ripetuti ascolti di
“Across The Nature’s Stillness” la domanda è diventata “perché si?”.
Perché nel 2013 bisognerebbe non solo spendere soldi, ma soprattutto perdere tempo ad ascoltare una noia mortale simile? I pezzi si susseguono senza che ci sia un solo momento che riesca a ridestarci dal torpore soporifero in cui si cade già dal secondo pezzo
“Shaman”. Nonostante l’etichetta si spertichi in complimenti e paragoni altisonanti non ci resta che notare come il death metal proposto dal quintetto transalpino prenda a piene mani dai mostri sacri del genere senza mai aggiungere niente di personale e inaspettato alla propria proposta. In particolare a livello vocale si strizza l’occhio a certi Deicide in cerca di un’improbabile fusione tra parti aggressive e altre più sfacciatamente melodiche. Purtroppo il risultato finale è proprio quello che i
Demented non volevano, cioè un album educato e pulito, che complice una produzione eccessivamente pulita, fredda e rock oriented, leva del tutto quel giusto alone di fetore mortale che dovrebbe aleggiare in album death che si rispetti. L’etichetta ce li vuole propinare come “buoni” per fans di
Decapitated,
Cryptopsy e
Gojira, ma sinceramente sarebbero al massimo ideali per degli alunni ribelli delle elementari alle prese con qualcosa di trasgressivo…Se in cucina usiamo sempre i soliti ingredienti e non ci aggiungiamo un po’ di spirito d’iniziativa, di voglia di osare e di gusto proprio, quello che possiamo ottenere è solo una minestrina tiepida riscaldata, altro che nouvelle cusine! A non risentirci.
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