Vista la difficoltà cronica nel reperire informazioni su
Nachtzeit, mente creativa e polistrumentista dietro al progetto
Lustre, ci si fa l'idea di un musicista riservato, ritirato, solitario, sognante e malinconico. Probabilmente la realtà non si discosta molto da questo ritratto, ed è possibile evincerlo dalla natura stessa della musica di Lustre:
"Lost In Lustrous Night Skies" non è il quarto lavoro in studio di Nachtzeit, bensì una raccolta di brani finora mai pubblicati ed un disco profondamente ambient, sporcato talvolta da qualche infiltrazione black metal che si ravvisa nelle (rare) vocals che appaiono nel disco e nell'apporto mai troppo invadente di chitarra e batteria. La lunga ed iniziale "Spirit" assieme alla conclusiva "Resplendency" e a "Echoes Of Trascendence" rappresentano l'anima più malinconica della musica di Lustre, con i synth intenti a riproporre in maniera ciclica ed ossessiva le loro melodie decadenti; "Into The Ancient Darkness" suona disperata e concettualmente black metal, per mezzo delle urla lancinanti di Nachtzeit e si segnala come uno dei brani maggiormente emozionanti di "Lost In Lustrous Night Skies".
La concezione musicale di Lustre non si presta certo ad essere apprezzata da una larga fetta di pubblico, ma non ci sono dubbi che la sua proposta possa colpire nel profondo l'animo di chi è predisposto alla malinconia ed al turbamento. "Lost In Lustrous Night Skies" è un disco sofferto, malinconico, talvolta gelido e crudele, ma anche dolce e carezzevole. Consigliatissimo agli ascoltatori più riflessivi ed intimisti.
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