Gli Adam West sono quattro ceffi Americani che suonano il solito dirty rock'n'roll grezzo e punkettone, uno dei pochi filoni hard dove ancora ci si ricorda di aggiungere un po'di sangue e sudore alla musica.
Non sono dei fenomeni, non possiedono la furia schizzata degli Zeke, la bastardaggine degli Antiseen, nemmeno la furba ironia dei Gluecifer, dal '93 portano avanti dignitosamente una vita da mediani del rock accumulando vagoni di singoli, qualche full-lenght ogni tanto, e macinando concerti e chilometri con frenesia autodistruttiva. Però nelle cose che fanno ci mettono grinta, passione, rudezza, senza tante menate e senza la supponenza di quei musicisti che credono di essere indispensabili al genere umano. Onesti e modesti anche quando si tratta di una semplice raccolta di cover come questa. Pochi inediti della band, poi una mitragliata di classici pescati alla rinfusa da Kiss, Stooges, Thin Lizzy, Ramones, Misfits, e tanti altri. Hard rock, punk, metal, c'è di tutto anche se manca un filo logico conduttore, una qualsiasi trama che non sia soltanto il piacere di eseguire le canzoni che ci hanno maggiormente influenzato. Comunque sia, diverse cover sono piacevoli e denotano il forte coinvolgimento emotivo e passionale della band. In queste occasioni solitamente si resta colpiti dai brani ai quali siamo più legati a livello sentimentale e le mie preferenze vanno, com'era prevedibile, ai motivi più antichi. "Sin city" degli Ac/Dc da quel "Powerage" che fu uno dei miei primi acquisti giovanili, gli immancabili e indispensabili Black Sabbath con una versione di "Supernaut" e i vetusti pionieri Cream di "Swlabr", ma potrei citarne alcune altre.
La conclusione però è sempre la stessa, pur con tutta la simpatia che mi trasmette questa formazione di rockers veri e combattivi: quale pubblico per questo disco? Non i fans degli Adam West che preferiranno attendere un loro nuovo album, neppure gli appassionati di rock duro che queste canzoni hanno già consumato in versione originale, non parliamo poi dei giovanissimi che di antologie come questa penso non ne sentano il bisogno, rimane quindi un target davvero ristretto. E' inevitabile allora pensare che quest'album, seppur non disprezzabile, si perderà nel marasma di un mercato dai ritmi ormai allucinanti.
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