Il quarto album dei francesi
Pensées Nocturnes è
assurdo.
D'accordo,
Vaerohn, membro unico del progetto, non ha mai composto musica "canonica" e la sua proposta, sebbene inquadrabile nel black metal, si è sempre distinta per una fortissima originalità, ma questa volta credo si sia davvero esagerato.
"Nom d'une Pipe !" si distacca ancora di più dal black metal, e dal metal in genere, rispetto ai suoi predecessori e ci offre uno schizoide mix di free jazz, musica da camera, cabaret, polka (!), inni nazionali, richiami ai
Police,voci femminili o maschili che declamano non ben precisati eventi sensazionali, incursioni nel metal estremo e tonnellate di pura follia.
Più che un album questo
"Nom d'une Pipe !" mi sembra semplice improvvisazione all'interno della quale suoni liquidi, quasi da piano bar, si intrecciano con le distorsioni tipiche delle frange più estreme del metallo, descrivendo, in modo assolutamente non lineare, traiettorie che hanno davvero poco senso e che non seguono nessuna forma canzone.
Ora, va bene voler essere originali, ma non è che uno può registrare in un unico disco tutto, e sottolineo
TUTTO, il cazzo che gli pare.
Non so davvero chi abbia i soldi per comprare roba del genere.
ps: fate attenzione che qualcuno vi spaccierà questa roba per avanguardia...
non credetegli!. Questa è solo immondizia.
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