I Disinter vengono da Chicago e suonano death metal, questo è il loro quarto full-lenght, ultima release di una serie praticamente interminabile. Ci troviamo di fronte ad un death metal chiaramente old-school nel songwriting e nella tecnica esecutiva, debitore in primis di Morbid Angel e Monstrosity, ma che suona molto moderno per via di una produzione potente e pulita. La band non è alle prime armi e si vede (sono attivi dal ’91), questo gli evita brutte figure quando ci si intestardisce nel voler insistere negli stessi schemi che, per collaudati che possano essere, suonano molto stantii. Sto parlando di alcuni passaggi più thrashy, come nel caso di “Murals Of Horror”, o di alcune accelerazioni veramente brutali come nella title-track “As We Burn”. In generale però il disco è molto ordinario, è americano al 100%, con tutto il bene ed il male che se ne può dire.
Di certo il disco non brilla per freschezza e vivacità compositiva, e molto presto ci si può trovare alle prese con qualche sbadiglio di troppo. Tuttavia è apprezzabile da un lato la coerenza della band nel proporre il caro vecchio suono di una volta, dall’altra la buona prova esecutiva, che era lecito aspettarsi da una band navigata e matura. Qualcuno magari tenderà a stroncare questo disco, con la speranza che la band si dia una smossa, ma se non l’hanno fatto fino ad adesso, credo che non ci sia più speranza, e per quel che mi riguarda fanno bene ad andare avanti per la loro strada.
In definitiva mi sento di consigliare questo disco solo ai fans duri e puri del death metal, a quelli che magari già seguono la band da un bel pezzo. Per la restante audience è meglio che rivolga la propria attenzione a qualcosa di più fresco e valido.
Il giudizio finale è in perfetto equilibrio tra vizi e virtù di un disco 100% death metal.