Ho sempre guardato agli split album con un occhio benevolo, o almeno ho sempre trovato più giustificazione in questo tipo di prodotto, piuttosto che nei semplici Ep o mini album di una band singola, visto che, spesso, il prezzo di quest’ultimi è molto vicino a quello di un album intero, senza però offrire un quantitativo di minuti musicali che ne giustificasse la spesa…in ambito estremo abbiamo assistito alla pubblicazione di migliaia di split, alcuni alquanto improbabili per l’accostamento delle bands, ma la maggior parte avevano tutti lo stesso problema, un livello qualitativo tutt’altro che omogeneo. Anche questo split
Cult Of Erinyes/Zifir non sfugge a questa regola non scritta del metal, proponendoci due bands che hanno veramente poco da condividire a livello qualitativo…I
Cult Of Erinyes con l’iniziale
“Teutoburger Wald”, continuano il discorso musicale intrapreso con l’interessantissimo album d’esordio
“A Place To Call My Unknown” , con un pezzo che trova i suoi momenti migliori nella parte centrale grazie a delle atmosfere sinistre di grande efficacia. Un po’ più canonica e molto standard la seguente
“The Eschatologist” che mi è sembrata piuttosto affrettata e senza molte pretese, un vero peccato perché da una band come loro non mi sarei aspettato cotanta sciatteria. I
Cult Of Erinyes chiudono con
“Hermitry” , brano qualitativamente a metà tra i due precedenti grazie ad una parte iniziale ad alta tensione, sorretta da un riff semplice ed ipnotico, e un finale un po’ moscio e sottotono. Dopo aver ascoltato questi tre nuovi brani appositamente composti per questo split, possiamo affermare che per i
Cult Of Erinyes non si tratta di un passo in avanti rispetto al debut album, ma piuttosto di un momento di riflessione e piccola sperimentazione. Veniamo alla punto dolente di questo split che ha un nome e una provenienza ben precisa ,
Zifir dalla Turchia. Nonostante il duo turco abbia alle spalle già due full lenght, con i brani qui proposti dà prova di una approssimazione davvero sorprendente…Dei quattro pezzi due possono essere considerati intermezzi strumentali/rumoristici di nessun interesse, mentre i due veri brani proposti
“Heathen” e
“Sole Wrong” , si avvicinano a un certo black metal ritualistico molto freddo, nichilista e minimalista, ma più per mancanza di mezzi e di idee che per scelta stilistica...La differenza tra le due bands è talmente netta che alla fine dell’ascolto il divario sembra essere davvero abissale e inevitabilmente il giudizio numerico non può non tenerne conto… Ultima curiosità, lo split in questione è disponibile anche in…cassetta!
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?