Copertina 5

Info

Anno di uscita:2013
Durata:52 min.
Etichetta:Massacre Records

Tracklist

  1. WAVES OF EXISTENCE
  2. SCREAM OUT LOUD
  3. CRIMSON LEADS ON THE TRAIL OF TEARS
  4. OSCILLATION
  5. PATH OF DESTRUCTION
  6. VULTURES GUARD MY SHADOW
  7. THE DAWNING
  8. ROOM 306
  9. OUR GRAVE PHILOSOPHY
  10. LOST IN LIFE
  11. ERADICATE

Line up

  • Ronny Thorsen: Vocals (harsh)
  • Endre Moe: Bass
  • Bjørn Dugstad Rønnow: Drums
  • Cathrine Paulsen: Vocals (soprano)
  • Bjørn Erik Næss: Guitars

Voto medio utenti

Sette albums, un passaggio di consegne dalla Napalm alla Massacre, l'abbandono clamoroso e polemico di Ronny Thorsen finito il disco nuovo, lui che era l'unico rimasto insieme a Cathrine Paulsen, dopo che già in occasione del precedente Bloodstained Endurance tutti gli altri membri della band se ne erano andati (e, in effetti, a questo punto il dubbio che il problema sia lei sorge legittimo). Eppure il sound dei Trail of Tears non è cambiato di una nota. L'unica cosa che tiene in piedi questa band è la voglia di crederci della female vocalist, che, però, dopo sette lavori di qualità mediocre, senza ombra di miglioramento o sviluppo, diventa cieca ottusità. I soliti riffoni pesanti e quadrati, le solite ritmiche cadenzate quel tanto che basta per non finire nel death, le solite aperture sinfoniche stereotipate e kitsch, l'alternanza fra il growl maschile particolarmente arrabbiato (spia della futura dipartita?) ed i virtuosismi fra soprano e power metal della Paulsen, decisamente in primo piano rispetto ai male vocals. I pezzi non sono solo dilettanteschi ma hanno anche quella pacchianeria tipicamente teutonica che può diventare un pregio solo se associata a bands come i Rammstein o a generi come il power, il thrash o il folk, di certo non al gothic metal. La Paulsen ha una voce che potrebbe essere impiegata in maniera decisamente migliore, invece gioca a fare la prima donna, spolmonandosi come se volesse entrare negli HolyHell. Ciliegina sulla torta, la produzione stranamente pessima: female vocals registrate molto più basse rispetto al resto, le parti che compongono ogni pezzo sembrano giustapposte anziché amalgamate fra loro, i suoni artificiosi e mal definiti. Sinceramente, che senso ha un gruppo così?
Recensione a cura di Laura Archini

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