Di gavetta ne hanno fatta i
Sinclear, nati nel lontano 1999 e giunti con "
From Low To Loud" al loro terzo album sulla lunga distanza, oltre a diversi demo ed una tonnellata di attività live, come ogni band punkrockcore che si rispetti.
In tutta sincerità non mi trovo nella possibilità di fare paragoni con i precedenti "
Nothing Ever Happens" e "
Eat At Chef Sinclear" e quindi analizzare l'eventuale crescita e maturazione perpetrata dalla band in questione, non avendoli mai conosciuti prima di oggi.
Informandomi qua e là su internet riguardo i loro esordi ho letto più di una critica...devo quindi desumere che i Sinclear siano cresciuti come persone e come musicisti, in quanto questo nuovo "From Low To Loud" è un album decisamente valido, più che dignitoso e che presenta molte frecce al proprio arco.
Il punk rock dei nostri è molto energico e coinvolgente, fa leva su uso di cori e melodie in grande abbondanza ma senza abusarne ed assolutamente rimane anni luce distante dalla banalità presentata dalla maggiorparte dei gruppi metalcore di oggi. Bands come
Rancid e
Propaghandi vengono citate nella bio, a queste affiancherei i
The Offsprings che ci aiutano ad inquadrare meglio la proposta di questo quintetto novarese che, al contrario di quanto fatto in passato, ci offre nove brani tutti in lingua inglese.
"From Low To Loud" è una fucilata di nemmeno mezz'ora di durata, ben suonato, ottimamente prodotto (masterizzato in Colorado) e di buona qualità, adattissimo a chi è in cerca di una sferzata di energia, di coraggio, di rabbia positiva. Qualche brano più moscio e non all'altezza dell'opener "
Whellcome" o "
Once Again" inficia leggermente il risultato finale ma senza screditare il nome dei Sinclear che indubbiamente il loro sporco lavoro lo sanno fare molto bene.
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