Francesi di Limoges, i
7 Weeks sono attivi dal ’06 e questo è il loro terzo lavoro pubblicato. Si tratta di formazione chiaramente influenzata dal rock degli anni novanta, in particolare il grunge di Alice in Chains e Screaming Trees e le derivazioni “post” di Valis, Black Nasa, Clutch, fino ai QotSA.
Canzoni solide, quasi sempre piene di vibrazioni amare e di atmosfere uggiose, che puntano principalmente sui riff saturi della chitarra, sulla piacevolezza melodica delle parti vocali e su arrangiamenti piuttosto curati. Titoli come “Acid rain” e “Year zero” evidenziano il lato più spigoloso del gruppo transalpino, ma senza calcare mai la mano. Maggior ricercatezza negli inserti elettroacustici di “Bones & flowers” e nel lungo crescendo emozionale “Let me drown”, mentre “You are so special” ed anche la conclusiva “High in heavenly places” ricalcano in parte l’incedere squadrato ed ammiccante delle cose di Josh Homme e soci, più radiofonica la prima più rock la seconda.
In effetti in senso generale è un discreto album, perché le canzoni si fanno ascoltare. Però, come oramai accade quasi sempre, manca il particolare che ti colpisce, il dettaglio che cattura, la singolare coloritura vocale e/o strumentale che spinge l’appassionato a preferirlo tra i tanti molto simili. Un po’ la stessa differenza tra far l’amore per la centesima volta con la propria compagna e la prima scopata con la collega che ti arrapa da matti (
scusate il paragone, dev’essere l’effetto dell’andropausa…nda).
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