Questa volta l’immaginario barbarico non proviene dal prevedibile combo scandinavo, bensì dalla caldissima Adelaide, Australia. Il chitarrista/cantante Jim Petkoff ha infatti progettato un album pieno di guerrieri bellicosi, regine nere, angeli caduti, donne del mistero, ecc, attingendo alla più pura tradizione del metal epico primi anni ’80, con un pizzico di classico hard rock ed una spruzzata di vibrazioni “doomy”.
La produzione a basso livello tecnologico, in questo caso aggiunge quella patina polverosa che certo non guasta in un lavoro del genere. Particolare l’aspetto vocale fatto di tonalità molto alte, talvolta quasi stridule alla King Diamond, che potrebbe non piacere a tutti ma alla fine dona un sapore diverso ai brani. I quali si dividono in episodi crudi e diretti, dal tiro roccioso ed assoli fiammeggianti (“Fire in your eyes, Mistery woman, Fallen angel”), lente ballate sabbathiane (“Lips of desire, Nocturnal birth”) compresa la brutta cover di “Changes”, e tracce più estese dall’atmosfera “epic-true metal” come la title-track e la conclusiva “Angel with a broken wing”, dove si respira buona aria di Nwobhm.
La Metal Blade continua dunque a cercare nomi nuovi che ridiano freschezza ai filoni metallici più classici, così dopo gli eccellenti The Gates of Slumber ci riprova con questi
Raven Black Night. Un disco discreto, specie se vi piace il classic/true/epic metal con buoni ganci melodici e chitarre a tutto spiano.
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