Continua l’operazione di rilancio (e non è finita qui …) della
Electric Light Orchestra (solitamente conosciuta solo per "Last train to London" …) da parte della Frontiers, ben conscia del ruolo importante avuto dalla
band britannica nell’economia del
pop-rock internazionale, forse non sempre adeguatamente riconosciuto, nonostante i tempi di grande benevolenza nei confronti del “come eravamo”.
Questo “Zoom”, pubblicato in origine nel 2001 e qui ristampato in forma “arricchita” (due le
bonus tracks dell’edizione europea, di cui una dal vivo) può essere, in realtà, considerato il secondo albo solista di Jeff Lynne (dal momento che il solo altro membro “storico” della ELO presente nel disco, Richard Tandy, si limita ad una contribuzione molto limitata) e rappresenta piuttosto bene le passioni musicali di quest’artista dalla carriera prestigiosa e variegata.
Il
pop, il
rock n’ roll, il
blues e quei vaporosi barocchismi orchestrali che sono poi il vero
trademark della formazione di Birmingham s’intrecciano in queste canzoni leggere e spigliate, in cui lo “spettro” dei fondamentali Beatles è una costante legittimata dalla partecipazione all’opera di Ringo Starr e George Harrison, in una delle sue ultime apparizioni discografiche.
Spesso vengono in mente anche i Traveling Wilburys ("State of mind" e "Melting in the sun" i casi più eclatanti) il
supergruppo costituito proprio da Lynne, Harrison, Bob Dylan, Roy Orbison e Tom Petty, ma personalmente è altrove che rilevo i momenti migliori: nelle melodie ariose di “Alright”, “Moment in paradise”, “Ordinary dream” e “Lonesome lullaby” (tutta “roba” da far invidia agli Oasis
& C.) e in quelle veramente accattivanti di “It really doesn't matter”, da considerare probabilmente il pezzo più riuscito del programma.
Le note carezzevoli di “Just for love”, i bagliori
jazz della notturna "Stranger on a Quiet Street”, il
blues sinfonico “In my own time” e il
R&B ampolloso "A long time gone”, pur vagamente stucchevoli e pretenziosi, offrono altri motivi d’interesse e apprezzamento, mentre ascoltare “Turn to stone”, in qualunque versione, garantisce sempre buone vibrazioni.
I suoi capolavori, la Electric Light Orchestra li aveva già realizzati e “Zoom” arrivò quando il crepuscolo commerciale e artistico del gruppo era già piuttosto evidente (e, in effetti, fu l’ultimo disco a uscire sotto il
luminoso monicker …) e ciò nonostante l’albo rimane sempre una piacevole forma d’intrattenimento, disimpegnata e accogliente, resa ancora più “contemporanea” da un’operazione di rimasterizzazione efficace e poco invasiva.
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