Secondo album per gli
Howl, band del Rhode Island, che si presentano con una line-up profondamente rinnovata rispetto al debutto “Full of hell”. Ed anche il loro stile mostra una decisa sterzata verso uno sludge/groove metal truce e pesante, caratteristico di molte formazioni targate Relapse.
Pochissimo da segnalare, tranne la consueta perizia strumentale che consente una compattezza priva di sbavature, la voce cavernosa di Hausman e qualche breve sferzata ritmica thrasheggiante. Per il resto siamo sui soliti livelli, tra Alabama Thunderpussy, Down e High on fire, a seconda che il brano sia impostato su ritmiche incalzanti o più lente e funeree. Si nota comunque troppa aderenza ai canoni del genere ed una certa piattezza generale.
Disco solo per completisti.
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