Nati negli anni ’90 in Italia, gli Headless tornano sulle scene con un bel prodotto, in grado di regalare piacevoli momenti a tutti gli amanti del metal melodico.
La formazione però è tricolore solo a metà, con i chitarristi Walter Cianciusi e Dario Parente accompagnati da nomi importanti come Göran Edman al microfono e Scott Rockenfield alla batteria.
Un disco che definire progressive metal è un po’ eccessivo, anche se in effetti l’attitudine prog fa capolino spesso e volentieri, lasciando però la gran parte dello spazio a brani che affondano le proprie radici nell’heavy di stampo statunitense.
Brani pomposi come
Primetime, quasi AOR come
Calf Love, ballad come
As Tears Go By oppure belle sgroppate come
Be Myself, alternate a modernissimi brani come
No Happy Ending.
Insomma, gli ingredienti sono molti e gli Headless li sanno miscelare con estrema cura.
Certo, manca una vera e propria grande hit, ma l’album scorre via talmente veloce e senza intoppi che non se ne sente nemmeno troppo la mancanza.
Un disco che a mio parere merita ben più di una chance, anche se probabilmente non sarà in grado di farvi innamorare perdutamente.
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