In due righe potrei liquidare questa ristampa dei primi due album degli
Hypocrisy, ad opera della
Nuclear Blast, parlando solamente del “prodotto” e dicendo che è abbastanza ben fatto.
La confezione è un bel box cartonato, con il vecchio logo della band su sfondo nero, che all'interno ospita i due cd formato slim con le stupende copertine originali di
Dan Seagrave e
Wes Benscoter. La prima cosa che colpisce sono le poche bonus tracks presenti.
Penetralia ha infatti 2 sole tracce live in più (
Left To Rot e
God Is A Lie) in cui il suono è gracchiante e il volume subisce spesso variazioni, mentre 3 sono le canzoni aggiunte a
Osculum Obscenum (
Pleasure Of Molestation, Osculum Obscenum e
Necronomicon) sempre live, anche queste non eccelse a livello sonoro ma che rimangono una realistica testimonianza del gruppo nei suoi primi anni di attività.
Perché allora ho parlato di riedizione “abbastanza” ben fatta? Il motivo è che, a parte l’opera di
remastering (ovvero la ripulitura del suono con relativo innalzamento del volume senza cambiare il mixing) preferisco ancora le ristampe uscite nel 1996 che avevano, oltre a una bella confezione digipack, più tracce bonus, ben otto per
Osculum Obscenum!
Va detto comunque che rimane un'uscita a "prezzo popolare", quindi, se questi dischi sono ancora criminalmente assenti dalla vostra collezione, è l’occasione per accaparrarveli.
Questa però è anche l’occasione per parlare brevemente di due grandi dischi del mio genere preferito.
Prima di diventare un famoso produttore, prima di diventare un famoso artista in campo metal e affini,
Peter Tagtgren era solo un grande metal fan. Affascinato dalle sonorità sempre più estreme che provenivano dalla Florida e influenzato da band come
Morbid Angel, Death, Obitory, Deicide e altri fece un viaggio negli USA per vedere da vicino il fiorente movimento estremo. Nel frattempo si fece anche le ossa come chitarrista live per band come
Malevolent Creation e Meltdowm. Tornato in Svezia il buon
Peter mise su il suo progetto musicale con cui sfogare la sua grande passione musicale prendendo in parte spunto dalla suddetta scena americana e in parte sfruttando la neonata scena svedese che di li a poco sarebbe esplosa con i suoi
Dismember. Entombed, Unleashed, Grave, Edge of Sanity e compagnia.
Nacquero così gli imprescindibili
Hypocrisy, autori di 6 straordinari dischi in otto anni e di un evoluzione musicale invidiabile. Il resto, tra alti e bassi, e storia recente.
Tutto è partito con
Penetralia, uscito nell’ottobre 1992, disco ignorante quanto volete ma che trasuda malvagità e voglia di spaccare non indifferenti.
Ancora la tecnica dei nostri non era molto sviluppata, ma lasciava intravedere buone idee che sarebbero state sviluppate successivamente. Il buon
Peter qui ancora non cantava, ad occuparsi del microfono era invece un certo
Masse Broberg che i più conosceranno col nome di
Emperor Magus Caligola e per il suo operato con i
Dark Funeral.
Tagtgren tuttavia, otre ad essere il compositore, chitarrista, bassista, produttore (assieme a
Markus Staiger, capo della Nuclear Blast) qui suona anche alcune tracce di batteria, anche se quasi tutte sono ad opera di
Lars Szöke, da poco entrato nella band ma già suo compagno nei precedenti
Sediction. Nonostante un drumming discreto, sono parecchi i momenti “non a tempo” e gli scazzi esecutivi, ma tutto questo contribuisce a fornire parte di quel marcio e di quel senso di “genuino” che sta dietro a un album di grezzo death metal come questo. Diversi gli higlight del disco, su tutte le centrali
God is a lie e
Left to rot che vengono ancora eseguite dal vivo,
To escape is to die dall’inizio molto slayeriano e la conclusiva
Penetralia dove gli
Hypocrisy tentano qualcosa di differente con una canzone inizialmente molto lenta e infarcita di tastiere che poi scoppia in un irruento assalto cantato, questa volta, da Peter.
Questo disco ha un alto valore storico e si distanzia da quanto prodotto nello stesso periodo in Svezia per il suo sound imbastardito con ampie dosi di death metal americano.
Osculum Obscenum esce nel 1993, ad un solo anno di distanza dal debutto, ma mostra un netto miglioramento sia nella parte esecutiva che nella struttura dei brani, che si fanno più vari ed articolati. Atmosfere plumbee, riff rallentati, accelerazioni improvvise e una ancora maggiore impronta americana entrano nel loro sound.
Plesure of Molestation apre l’album con sinistre tastiere, prima di accelerare e cambiare continuamente pelle, e si sente subito che il suono delle chitarre e del mixing in generale è un po’ diverso e ha una maggiore efficacia rispetto a
Penetralia. La title track, la successiva
Necronomicon e
Inferior devoties diventano subito dei classici e, a distanza di anni, rimangono micidiali. Soprattutto quest’ultima ha una struttura e un suono che ispirerà molte future canzoni del gruppo svedese. Bella anche la cover di
Black Metal degli antesignani
Venom eseguita con giusto tiro e cattiveria.
Dischi in parte ancora acerbi insomma, ma che, assieme ad altre pietre miliari del periodo, faranno la storia del death metal europeo.