Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2013
Durata:44 min.
Etichetta:Massacre

Tracklist

  1. IN DARKNESS (WE SHALL BE REBORN)
  2. I'VE RISEN
  3. FAVORITE SIN
  4. OCEANS OF BLACK
  5. ADIO
  6. SOMEWHERE SOMEWHEN
  7. DUSK OF AN INFINITE SHADE
  8. HöLLENFAHRT DER SELBSTERKENNTNIS

Line up

  • Sathonys: guitars, clean vocals
  • Thilo Feucht: guitars, keyboards
  • Manuel Steitz: drums
  • Ashtrael: vocals
  • Till Ottinger: bass

Voto medio utenti

Da new sensation a gregari quasi inosservati: questo il cammino dei teutonici Agathodaimon che mossero un gran battage pubblicitario, sotto la spinta della già potente Nuclear Blast, al tempo del loro primo album "Blacken the Angel" datato 1998, in un'ondata emotiva e commerciale incredibile, creata principalmente dai Dimmu Borgir con quella incredibile bordata a nome "Enthrone Darkness Triumphant".

Nonostante un secondo album all'altezza delle aspettative create (e dei soldi spesi) con "Higher Art of Rebellion" dell'anno successivo, gli Agathodaimon non sono mai riusciti a sfondare ed anzi si sono clamorosamente suicidati a partire da "Chapter III" ed ancora di più con "Serpent's Embrace" del 2004 che ha sancito la fine del deal con Nuclear Blast, a causa di vendite drasticamente in ribasso, a causa di un progressivo ma rapido abbandono di uno stile black metal tradizionale a favore di componenti dark - romantic - gothic assai pompose e, diciamola tutta, noiose e tronfie, al livello dei peggiori Crematory e Cradle of Filth di qualche album fa.

La rinascita su Massacre risale a "Phoenix" del 2009 che purtroppo non abbiamo mai avuto occasione di ascoltare, e questo la dice lunga sul momento di popolarità e diffusione di cui gode oggi la band di Sathonys, unico membro rimasto della line up originale. Tuttavia questo secondo album su Massacre, "In Darkness" è un disco all'insegna della sobrietà, della leggerezza, dello stile: abbandonati gli eccessi e le inutili pomposità di una volta, anche nel look, persino nella durata dei brani e del disco (un onestissimo 44 minuti), il sesto album degli Agathodaimon restituisce una certa freschezza nei brani dei nostri, alleggerendo le composizioni di ogni velleità gothic, e restituendo quell'anima black metal melodica sì, ma senza rinunciare alle sferzate dei primi due dischi, mitigate come sempre dalle clean vocals del già citato chitarrista Sathonys: basti ascoltare la bella "I've Risen", in cui riecheggiano memorie di "A Succubus in Rapture", e quanto sarebbe bello che tutto il lavoro si potesse indirizzare verso quei lidi!

Nonostante qualche eccesso di troppo, rimasugli di un passato prossimo che i tedeschi hanno fatto bene ad accantonare, "In Darkness" senza far gridare al miracolo è un disco che scivola via molto bene, che conquista senza esagerare sin dal primo ascolto e che presenta anche delle parti più epiche nei brani più cadenzati e sulfurei ("Oceans of Black" ed "Adio" su tutte, senza dubbio le migliori del disco) che da sempre sono il trademark più riuscito degli Agathodaimon.

Sicuramente non riconquisteranno il tempo perduto e lo status symbol di "new sensation of extreme BLABLABLA metal", come piaceva tanto fare alle etichette fino a qualche anno fa, ma perlomeno gli Agathodaimon hanno ridato un senso ed una dignità artistica a loro stessi e questa è una delle vittorie più belle a cui una band possa ambire.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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