Per chi non lo sapesse, John 5 non è altro che John Lowery, chitarrista dell’amato/odiato Marilyn Manson, colui che da ‘Mechanical Animal’ ad ora ha accompagnato il reverendo in tutto il Globo. Pochi sanno che John 5 è stato anche alla corte di David Lee Roth nella DLR Band, di Mr. Halford con i suoi Two (‘Voyeurs’) e di Ryan Downe (‘Th Hypocrite’), quindi, almeno sulla carta, Lowery non è proprio l’ultimo ruota del carro della sei corde. Dopo questa doverosa premessa, veniamo al dischetto. ‘Vertigo’ è un album solo strumentale, ove la chitarra, ovviamente, è lo strumento principale. A giudicare dalla freschezza, dalla spensieratezza delle composizioni e dal clima fondamentalmente, passatemi l’espressione romagnola, “da baracca”, John ed i suoi amici si devono essere divertiti non poco durante le riprese. Il platter presenta fondamentalmente due generi musicali differenti tra loro, che si scambiano praticamente song dopo song, o a coppia di song, l’un l’altro, creando un sound molto eterogeneo ed estremamente differente, capace comunque di destare un discreto interesse: stiamo parlando della faccia più prettamente Hard, (vedi l’incalzante e martellato Ministry style di ‘Needles CA’, la più horrorifica – e whitezombiana – ‘Feisty Cadavers’, l’Heavy di ozzyana fattura, quadrato e pestato di ‘Dead Man’s Dream’ e le mansoniane ‘Flatlines, Thin Lines’ e ‘Vertigo’) a quella prettamente Rock ‘N Roll e Country/Western, capace di far sorridere e di mettere di buon umore, togliendo pensierini e pensiaracci, puntando l’attenzione sulla piena vena del divertimento allo stato brado. Di queste ultime spiccano la cover di ‘Sugar Foot Rag’ di Garland/Horton, la cover di ‘Sweet Georgia Brown’ di Bernie/Casey/Pinkard ed i nuovi arrangiamenti in chiave John 5 di ‘Liberty’ e di ‘Salt Creek’ ed il Rock ‘N Roll pompatissimo di ‘Pulling Strings’ e ‘Zugg Island Convict’. Il buon John 5 non sarà Steve Vai, non sarà Joe Satriani o qualsiasi altro nome ultra conosciuto di un qualsiasi altro guitar hero, ma ragazzi, suona che è una meraviglia, con un tocco delicato e felpato, ricco di gusto e di fenomenale tecnica, con tanto di invidiabile precisione e di estrema pulizia (da riscontrare in sede live). Per chi volesse provare un qualcosa di decisamente bizzarro, magari rischiando su un nome non ancora al top della celebrità, ‘Vertigo’ potrebbe riservare delle sorprese. Decisamente interessante primo album solista, anche se le basi (chiamiamole così) delle composizioni Hard potevano essere sviluppate in maniera più eclettica e personale… in questo senso, Country/Western/Rock ‘N Roll batte Metal 8 a 5. Comunque vada, John Lowery è un chitarrista con i contro co***oni. Fisso.
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