Secondo lavoro per i veronesi
The Roadless, a due anni dall’esordio “Whiskey for breakfast” da me recensito per questo portale. Da allora ci sono stati cambiamenti di line-up, il più evidente riguarda il passaggio dalla voce femminile di Sara Fortini al timbro potente e maturo di Claudio Nicoletti, diventato uno dei punti di forza della formazione.
Per quanto riguarda lo stile, invece, si conferma la scelta di un rock melodico, adulto, con agganci alla tradizione americana dell’airplay radiofonico. E’ migliorato il songwriting, che si divide in pezzi più robusti ed orecchiabili (“A thing that set you free", "Fake", "No one”) ed in ballate dal taglio romantico (“Our world", "Back to the white dunes”) che non saranno il massimo dell’originalità ma almeno risultano ben congegnate.
Va detto che in generale le canzoni sono buone ma non travolgenti, però resta la sensazione di una certa freschezza d’idee, fatto pur sempre positivo in questo contesto.
Si tratta di uno di quei dischi ideali come compagnia per un lungo viaggio, quando non si ha voglia di musica
“cattiva” ma neppure di lagne soporifere. Una via di mezzo che può piacere all’ascoltatore rock occasionale.
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