Copertina 6

Info

Anno di uscita:2004
Durata:43 min.
Etichetta:Copro
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. MILLIONAIRE
  2. BABY HATE
  3. 22 BELZEBU
  4. DDS
  5. FIGHTBULL
  6. BANKRUPT
  7. 1 MIN. AND LIFE
  8. PAPER CHAINS
  9. DRUM
  10. DEVIL'S LOVER
  11. THE SNAKE
  12. FALLING
  13. TICKET PLEASE
  14. SOUL TATTOO

Line up

  • João Luis: vocals
  • João Afonso: guitars
  • José Carlos: guitars
  • Hugo Oliveira: bass
  • Rui Alexandre: drums

Voto medio utenti

Fino a qualche anno fa la scena rock/metal portoghese era ottimamente rappresentata dai Moonspell, una band che in un certo senso ha aperto la strada a tanti altri gruppi provenienti dalla piccola nazione iberica, che a loro volta hanno iniziato ad attirare l'attenzione di varie etichette straniere. Questo nuovo lavoro dei The Temple è stato pubblicato dalla Copro Records e grazie a ciò il loro nome sta girando parecchio negli ultimi tempi, anche se tutto sommato non direi che si tratta di una formazione che stupisce più di tanto, o che può aspirare al successo ottenuto in passato da Fernando Ribeiro e compagni. Dico questo perché il quintetto non propone affatto musica originale o innovativa, e soprattutto perché "Diesel dog sound" alla lunga tende a ripetersi e ad annoiare un po'... Il rock robusto e poderoso che lo caratterizza riesce a esaltare solo a tratti, tanto da farmi pensare che forse sarebbe stato meglio ridurre notevolmente il numero delle tracce presenti (che sono ben quattordici!), giusto per dare una maggior omogeneità all'insieme. In particolare ci sarebbe stato bisogno di uno "sfoltimento" nella seconda parte del disco, di qualità decisamente inferiore rispetto alla prima: episodi come "The snake" o "Falling" sono infatti molto diversi dal materiale posto in apertura del cd, rappresentato dalle ottime (e trascinanti) "Baby hate", "Millionaire" (una canzone che mi ha ricordato addirittura i Brides Of Destruction!) o "22 Belzebu". Se "DDS" avesse incluso solo pezzi di quel genere avrei davvero potuto esaltarlo, ma purtroppo già dalla prima volta che lo si ascolta ci si rende conto che, mano a mano che i minuti passano, il livello tende a calare drasticamente... Nella decima track, dal titolo "Devil's lover", compare come special guest il già citato F. Ribeiro, ma neanche la sua presenza riesce a cambiare la situazione, difatti il brano in questione non è certo uno dei migliori... Concludo dicendo che i The Temple hanno confezionato un album abbastanza dignitoso, ma un po' troppo privo di mordente per poter convincere appieno!
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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