Altro assalto dalla Svezia a base di thrash e death metal suonato in maniera brutale e veloce, e solito, oramai cronico, abboffamento di coglioni, stavolta per la considerevole durata di 40 minuti.
Non c’è nulla in questo disco che non possiate trovare in altri mille dischi tutti simili provenienti dalla stessa terra, il fenomeno ha una portata incredibile. Oddio, forse una cosa che merita di essere menzionata c’è, il singer è Rogga, vocalist dei Merciless. Se lo sottolineo è solo perché nella bio sembra che questo dia un peso specifico al disco, quando in realtà la voce del suddetto non è nulla di particolare, anzi è molto sgraziata.
Suonato bene, prodotto pure meglio, ma incapace di regalarmi la benchè minima emozione. E pensare che nella stesso bio allegata, riconoscendo da sé che in Svezia ormai c’è un’inflazione metallica galoppante, ci tengono a sottolineare che loro sono di uno standard superiore e si distinguono dalla massa. BURP!
Per quel che mi riguarda questo disco e questa band non hanno ragione di esistere, poi per carità, a qualcuno potranno pure piacere e, ad essere onesto, mi piacerebbe guardarli in faccia. Pensate che quando a Natale escono i film dei fratelli Vanzina o altre porcherie simili, io ogni anno alla fine del film mi metto fuori il cinema per guardare in faccia le persone che hanno speso i loro soldi ed il loro tempo per guardare quei filmacci. Vi assicuro che si imparano molte cose, più che in un corso universitario di psicologia.
Se ancora non si fosse capito, questo disco è due palle così e mi spiace constatare che la Karmageddon Media (ex Hammerheart) sovente dia credito a dischi di questo genere.
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