In tutta sincerità e con il sorriso sulle labbra non riesco a capire se mi fa più tenerezza (la parola esatta dovrebbe essere "pena" ma voglio essere buono con
Jeff Waters ed uno tra i miei generi musicali preferiti...) questo nuovo album "
Feast" o l'intera scena metal odierna: in poche parole, ci si esalta o comunque si accoglie festanti, oggi nel 2013, un disco come questo o di pari valore - ad esempio il precedente omonimo - che 20 anni fa, un'era geologica musicalmente parlando, sarebbe stato nemmeno schifato, ma passato completamente in sordina, come tonnellate di album usciti a fine anni '80 che, se andati a ripescare, farebbero un culo così non solo a "
Feast" ma ad una buonissima fetta di discografia della one man band canadese, una dei più grandi sprechi e rammarichi che la storia possa conoscere.
Alla fine, è triste ammetterlo, la "gloria" degli
Annihilator è limitata ai soli primi due immortali album, 1989 e 1990 altrochè ere geologiche...di più!, e già col commercialissimo terzo album, che pure adoro, si era imboccata una parabola discendente profonda come il pozzo di San Patrizio: qualche lieve risalita, come "
Criteria" e "
Carnival Diablos", qualche abisso di orrido gusto a nome "
All for You", "
Metal" o il vecchio "
Remains" ed il resto fatto di cd tra il decente e l'inutile, come il penultimo "
Annihilator" o questo "
Feast".
Finalmente ci siamo arrivati, un coacervo di banalità, di riffs stantii, di energia pressochè nulla, di soluzioni scontate e, quel che è peggio, di un coinvolgimento ai minimi storici, sebbene la proposta sia almeno musicalmente e concettualmente decente, ovvero composta da un thrash metal piuttosto canonico e lineare, scevro di qualche assurda e cervellotica influenza elettronica, dark o chessò, come Waters ci ha abituato nel corso di tutti questi anni.
Qualche lieve lampo di luce rappresentato da "
No Way Out" o "
Smear Campaign", subito uccisi da riffs se va bene inefficaci altrimenti addirittura fastidiosi ("
No Surrender"... presa per il culo o cosa???) o da un cantante, con tutto il bene e la simpatia, come
Dave Padden assolutamente inadeguato per il ruolo che dovrebbe ricoprire (assai meglio su altre sonorità ma qui è inutile) non riescono a salvare un disco moscio, imbarazzante se andiamo a considerare il glorioso passato, seppur breve,degli Annihilator.
Nonostante questo, il disco è accolto con grandi onori, con rinnovato entusiasmo, addirittura con
UDR EMI alle spalle... io non mi capacito davvero, e ho avuto tutta l'estate per capire, addentrarmi, concedermi una chance... Niente da fare, "
Feast" è un disco pesantemente mediocre ma la cosa triste è che la scena e l'audience metal, per incensarlo in questo modo, devono davvero essere messi ancora peggio: siamo vicini, vicinissimi, alla fine del buon gusto, delle emozioni.
O forse è già tardi.
Ps: tralascio volutamente un giudizio etico/morale sul bonus disc con le hits classiche risuonate e ricantate da Padden (che in ogni caso qui va decisamente meglio rispetto ai brani di "Feast") che è meglio.