Copertina 8

Info

Anno di uscita:2013
Durata:46 min.
Etichetta:Livewire
Distribuzione:Cargo Records

Tracklist

  1. GLORY
  2. I’M COMING HOME
  3. RETURN MY HEART
  4. TALK TO ME
  5. BACK TO THE SUMMER OF LOVE
  6. 24 HOURS
  7. ON THE RADIO
  8. LOSING
  9. JUST FRIENDS
  10. BELIEVE

Line up

  • Hank Erix: vocals
  • Ricky Delin: keyboards, backing vocals
  • Freddie Allen: drums
  • Soufian Ma’aoui: bass
  • Tommy Denander: lead guitars
  • Calle Hammer: guitars, keyboards
  • Jay Cutter: keyboard intro loop
  • Minnah Karlsson: duet vocal
  • Victor Lundberg: backing vocals
  • Kristoffer Lagerstrom: backing vocals
  • Geir Ronning: backing vocals
  • Jessa Slatter: backing vocals
  • Catharina Lindqvist: spoken voice

Voto medio utenti

Attendevo questo nuovo lavoro degli Houston con una certa impazienza, ansioso di poter verificare se all’impegnativo test della seconda incisione sulla lunga distanza gli svedesi sarebbero stati in grado di confermare e magari andare addirittura oltre il ruolo di uno dei most promising acts of the new generation assegnato loro dal sottoscritto e da un numero abbastanza consistente di fans e critici musicali sparsi in tutto il globo terracqueo.
In particolare, mi interessava appurare se le (comprensibili) prevedibilità compositive dell’esordio erano state superate grazie ad una maggiore “maturità” e se con l’eventuale acquisizione di tale proprietà era arrivato anche quello “scatto” decisivo in grado di trasformare una brillante promessa in splendida realtà del rock melodico internazionale.
Ebbene il verdetto, se così vogliamo chiamarlo, è controverso, l’album è sicuramente ancora una volta un fulgido esempio di come si possa raccogliere l’eredità adulta più pura e aurea degli eighties, addizionando alla “cultura” anche la necessaria “vocazione”, eppure la sensazione è che qualcosa manchi ancora per il compimento di una personalità artistica evidentemente non ancora pienamente definita.
Lo standard qualitativo dei musicisti è notevole (con la voce di Hank Erix e le rigogliose tastiere di Ricky Delin sugli scudi, adeguatamente supportate da un cospicuo schieramento di ospiti, tra cui il noto Tommy Denander , sempre tempestivo e prezioso nei suoi interventi chitarristici …), le melodie ariose e affascinanti e la maestria negli arrangiamenti palese, mentre il profilo compositivo, da giudicare complessivamente piuttosto vivido ed eterogeneo, denuncia qualche sporadico calo di tensione, esiguo, tutto sommato, e tuttavia sufficiente a zavorrare l’ascesa degli scandinavi verso l’ambito Olimpo dell’AOR.
Qualcuno potrà parlare di “pretese eccessive”, indirizzate ad una band comunque giovane che peraltro non incappa mai in casi di effettiva débâcle, ma in un universo musicale convulso e livellato come il nostro, in cui il revival (più o meno ispirato …) sembra la soluzione più praticata, la differenza “vera” la fanno irrimediabilmente dei “dettagli” come le fluttuazioni nella tensione espressiva.
La valutazione, al di là delle fisime “giornalistiche”, rimane molto alta, e sono sicuro che durante l’ascolto di gioiellini del calibro di “Glory”, “I’m coming home”, “Back to the summer of love”, “24 Hours”, “On the radio” e “Losing” i vostri sensi saranno ampiamente gratificati e non si preoccuperanno poi molto se altrove non è possibile riscontrare “esattamente” la medesima forma di esaltazione emozionale.
Con “II” gli Houston consolidano le impressioni ampiamente positive dell’esordio e verosimilmente rimandano il salto di qualità “definitivo” alla prossima prova … l’attesa è già ricominciata …
Recensione a cura di Marco Aimasso

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