Ero sinceramente curioso di sentire il cd di Mistheria "Messenger of the Gods", un po' perchè conosco l'artista e so quanto vale musicalmente e un po' perchè la lista di ospiti è sicuramente di un certo spessore.
Tempo fa ho definito Mistheria il "Malmsteen delle tastiere" e avevo ragione, sicuramente è più vicino lui allo stile di Malmsteen (seppure su strumenti diversi) di quanto lo sia per esempio Vitalij Kuprij.
Il promo parte con Praeludium Opus 71, dove subito Mistheria accompagnato da un'orchestra entra maestoso e "prepotente", in una sorta di inno che nemmeno Malmsteen nella sua giornata "In" avrebbe osato fare. Una musica da colonna sonora che non avrebbe sfigurato nel "Signore degli anelli" (uno a caso delle tre parti). Segue "Zeus will storm the earth" dove la voce del grande Rob Rock (Impellitteri / Axel Rudi Pell) la fa da padrone, dominando la canzone sorretto dalla chitarra di Maxe Freeman e dal solo del grande Neil Zaza, un brano vicino alla produzione solista di Rob Rock (che è autore anche del testo della canzone) e forse uno dei brani migliori dell'intero cd, una cavalcata con aperture più soft.
"The Chimera" ha invece il drumming del potente John Macaluso e il basso di Gonzo che sorreggono una song che a tratti mi ricorda i Ring Of Fire di Mark Boals. Qui è la voce di Max Romano che non mi convince, in alcuni passaggi pare proprio emulare Mark Boals ma senza la stessa intensità sugli acuti e con poca espressione sui medi (cosa che ripeterà comunque su tutto il cd). Mistheria qui si rende protagonista di una parte strumentale veramente ottima. "The beast of the maze" vede ancora John Macaluso sugli scudi questa volta proprio con l'ex-Ring Of Fire George Bellas alla chitarra solista. Altro bel brano un po' Malmsteen con acuti alla Boals che però hanno lo stesso problema della canzone precedente. "King Midas" è una canzone più solare e con musicisti tutti italiani che alla fine nulla hanno da invidiare ai guest stranieri, sono solidi e compatti attorno al leader indiscusso Mistheria e se questa è la line-up che lo seguirà in tour sicuramente non avranno nessun problema.
"Dinasty of Death" si divide in due parti e vede la presenza di uno dei chitarristi migliori degli ultimi anni, Rick Renstrom, che ha accompagnato Rob Rock negli ultimi dischi. "Children's Heaven" vede una sezione ritmica di tutto rispetto formata dall'ex-Malmsteen ed ex-Edge Of Time Michael Von Knorring e da Matt Bissonette al basso (uno che ha suonato con tutti, da Ringo Starr a Joe Satriani passando per Paul Gilbert), ma è l'intro di chitarra classica di Max Arminchiardi la cosa spettacolare, in pochi secondi riesce pur mantendo lo stile tipico di Malmsteen a creare un'atmosfera unica con fraseggi veloci e di una pulizia incredibile (beh...Malmsteen così puliti non li fa da anni). Una prima parte lenta alla "Dreaming" che avrebbe solo dovuto avere una maggiore interpretazione da parte del cantante.
"Witch of the demons" inizia con una parte vocale lirica da parte del soprano Maria Pia Di Gioia per poi passare al brano vero e proprio che parte tirato ma ha degli stacchi più prog che lo contraddistinguono. Qui Max Romano pare più a suo agio e rilassato vocalmente e questo rende la canzone una delle migliori dell'intero disco (anche se mi lascia un po' perplesso la parte in italiano). "Dragon's Teeth" vede l'ex-batterista di Malmsteen, Anders Johannson in una prestazione veramente tellurica accompagnato dall'altro ex-Malmsteen (ed ex-Dokken) Barry Sparks al basso. Una bella canzone rockeggiante con Mistheria che non fa rimpiangere l'altro fratello Johannson alle tastiere. La titletrack è divisa in tre parti, nella prima c'è una parte strumentale, con l'orchestra e il piano di Mistheria a farla da padrone, nella seconda parte solo il piano molto dolce (e Mistheria è decisamente un ottimo pianista) che esegue un brano molto classico, mentre nella terza parte seppur ancora con interventi di strumenti acustici rientrano le chitarre elettriche, la batteria e le tastiere. Su "Titans" ritorna Rob Rock questa volta con ben quattro chitarristi ad eseguire dei soli, Max Arminchiardi (sempre un gradino sopra tutti tecnicamente parlando), Thorbjorn Englund, Leonardo Porcheddu, e Tony Hernando. Mistheria qui in alcuni punti mi ricorda il bravo Claudio Simonetti dei Goblin nella scelta dei suoni. Chiude il cd "Eternity" cantata con dolcezza da Hubi Meisel che in alcuni passaggi secondo me ha superato l'interpretazione di Rob Rock dando un maggior sentimento alla voce in questa bella ballad (adoro quando si sente il respiro del cantante, cosa che Coverdale ha fatto per parecchi anni). Alla fine un ottimo album con qualche leggera pecca nella produzione e qualcosa da rivedere nella scelta delle parti vocali, ma che ha ben poco da invidiare ad album stranieri e che presenta un tastierista di ottimo livello sia compositivo che interpretativo. Bravi.
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