Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2013
Durata:37 min.
Etichetta:Inside Out

Tracklist

  1. WE LIVE ON
  2. TREAT ME LIKE A LADY
  3. SHE
  4. DRIVE
  5. MY MOTHER SAID
  6. FORGIVE ME
  7. YOU WILL NEVER CHANGE
  8. MENTAL JUNGLE
  9. SHOOTING FOR THE STARS
  10. THE BEST IS YET TO COME

Line up

  • Anneke van Giersbergen: vocals
  • Gijs Coolen: guitar
  • Ferry Duijsens: guitar
  • Joost van Haaren: bass
  • Annelies Kuijsters: keyboards, backing vocals
  • Rob Snijders: drums

Voto medio utenti

Lo ammetto: adoro Anneke. Ciò non toglie che, trattando del suo ultimo lavoro, io esca non poco dalla mia comfort zone di recensore. Dirò di più: una quindicina di anni fa, quando possedevo ancora capelli lunghi e invalicabili confini musicali da presidiare, avrei liquidato un album come questo con un commento sdegnoso e un voto intorno al 4.
Non so se sia una fortuna o una iattura, se si tratti di maturazione o rincoglionimento, ma a 33 anni suonati e con un matrimonio alle porte, devo dire che le sonorità spudoratamente radio friendly e poppeggianti di Drive hanno saputo allietarmi, se non proprio conquistarmi.

Certo, l’interprete olandese ha giocato un ruolo fondamentale in tal senso: se gli stessi brani fossero stati cantati da Katy Perry, per dirne una, avrei gettato il cd dalla finestra dopo pochi istanti!
Presumo che la maggior parte dei lettori avrà imparato a conoscere le evoluzioni canore della van Giersbergen grazie ai 13 anni trascorsi nei The Gathering (ma vi consiglio caldamente di ripescare le collaborazioni con Devin Townsend nei fantastici Addicted! ed Epicloud e quella con gli Anathema, cui ha donato una magistrale interpretazione di Everwake): saprete quindi quanto eterea, colorata, soave ed espressiva sia la sua voce, che riuscirebbe a rendere bella persino… volevo citare una canzone famosa di Katy Perry, ma giuro sul mio onore che non ne ricordo nemmeno una!

Per carità, i 10 pezzi che compongono Drive non sono poi così male! Anzi: immediati, diretti, strutturalmente elementari, eppur dotati di buone melodie. Spettacolare, poi, la produzione, così come gli arrangiamenti, sempre azzeccati.
Come detto, il sound è oltremodo accessibile (pensate a una sorta di melting pot tra i The Killers, i Muse, i Cranberries meno folk e Belinda Carlisle), e talvolta passa il solco sfociando nello stucchevole. Ma quando il songwriting la assiste, Anneke sa davvero incantare: è senza dubbio il caso della opener We Live On, brano intenso ed epico, agevolmente mio preferito del disco.
Convincono anche l’anthemica title track e The Best Is Yet To Come, in virtù di chorus catchy all’inverosimile (che siano maledetti: non riesco più a levarmeli dalla testa!).
Troppo leggerine, invece, la ballad pianistica My Mother Said ed episodi come She o Shooting for the Stars, non brutti ma davvero troppo lontani dalla mia sensibilità musicale per attecchire.

L’ultimo lavoro della rossocrinita originaria di Sint-Michielsgestel, tirando le somme, non è un capolavoro, non resisterà all’inesorabile trascorrere degli anni e farà letteralmente senso (o scarezza, come si dice a Mantova) a molti di voi, non lo nascondo. Ma se siete giunti sin qui nella lettura, e andate cercando un prodotto cantato in modo divino, ben confezionato e in grado di farvi trascorrere 40 minuti spensierati, dovreste considerare seriamente l’acquisto di Drive.
Brava Anneke! Adesso però tento di sciacquarmi l’encefalo da quei maledetti ritornelli sparandomi l’ultimo dei Revocation
Recensione a cura di Marco Cafo Caforio

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Inserito il 01 ott 2013 alle 15:13

quoto...da tenere alla larga dei beceri metallari :-P ...ma che voce!!! un angelo che quando canta riesce a far apprezzare anche il poppettino\rock...sicuramente il suo miglior lavoro solita...

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