Gli
Aeris sono una formazione francese, che ci offre un album strumentale di breve durata (ca. 28 minuti) ma non per questo povero di contenuti. Anzi, la musica del quartetto transalpino risulta piuttosto ampia negli spunti e nelle idee, assemblando un chitarrismo pienamente metal con interessanti contaminazioni psichedeliche, noise, drone, con agganci alla sperimentazione post-rock più moderna.
L’iniziale “Fire theme” evidenzia subito una struttura tecnica complessa e massiccia, con qualche elemento heavy-progressivo, ma la successiva “Hidden sun” sposta la direzione nel territorio visionario di Sunn O))) o Boris, mentre altrove affiorano venature jazzy di buona fattura, ad esempio in “Richard” e “Robot”. Invece nel movimento conclusivo “Captain Blood” si colgono echi dei primi Pink Floyd e dei King Crimson più oscuri, con sfoggio di assoli morbidi e spiraleggianti.
Anche se il minutaggio è scarso, il disco ha bisogno di alcuni ascolti per esprimere interamente il suo fascino, fatto di passaggi variegati e fluidità. Una prova positiva che pone gli Aeris sulla strada degli ottimi connazionali Aqua Nebula Oscillator.
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