Iniziare questa recensione con "meraviglioso" sarebbe scontato ma la realtà talvolta è quanto di più logico possa accadere: le premesse, alla luce del capolavoro "
The Golden Bough", uscito nel tardo 2010, erano palesemente ottime ed infatti così è stato e semplicemente il nuovo "
The White Goddess", sempre per l'illuminata
Cruz del Sur, è all'altezza del suo predecessore ed all'enome true epic metal dei bavaresi
Atlantean Kodex, senza alcun dubbio tra i giovani gruppi più validi ed emozionanti degli ultimi lustri.
Doom? Epic? Semplicemente metal, metal nell'animo: adulto, serio, drammatico, profondo, sentito, passionale e ragionato, metal nel senso più integerrimo e responsabile del termine, in cui testi meravigliosi adornano con grazia e semplicità le lunghe composizioni narrate con cura e stentoreo pathos da
Markus Becker, un vero nuovo profeta di sensazioni mai sopite.
Cinque brani, con 3 introduzioni, che sfiorano o superano i dieci minuti di lunghezza ciascuno, che tuttavia scorrono incessanti e maestosi come i grandi fiumi d'Europa, quell'Europa amata ed incensata dagli Atlantean Kodex che ne vorrebbero risvegliare l'orgoglio e ne celebrano la storia, dalla più solare ed immediata "
Sol Invictus" alle più funeree "
Enthroned in Clouds and Fire" (forse la più riuscita del lotto) e "
Heresiarch" che probabilmente infine rappresentano con maggiore precisione la tonalità di questo "The White Goddess", un disco cupo e triste, nel quale la dimensione epica ed evocativa possiede dei risvolti fatti di rimorsi, di errori e di negatività e che proprio per questi fattori risultano ancor più efficaci e drammatici.
Tedeschi, nell'accezione più positiva ed illuminata che si possa intendere, gli Atlantean Kodex disegnano un'opera i cui contorni vanno nuovamente oltre quelli di un normale disco e che assumono maggiormente le dimensioni di una completa ed esaustiva disamina, in musica, di un movimento culturale, letterario e storico reso nel nostro amato heavy metal in un modo terribilmente efficace e entusiasmante.
Assolutamente da avere, per elevarsi ed arricchirsi culturalmente, oltre che per godere di un'ora di ottimo metal che ci accompagnerà, ancora, a lungo...