Ci sono voluti ben quattro anni dopo l'uscita di "
Into the Infernal Regions of the Ancient Cult" del 1998, per comporre il secondo full-lenght del duo colombiano
INQUISITION "Invoking the Majestic Throne of Satan" . Quattro anni che sono serviti a creare una perla discografica, che rimarrà per molto tempo nelle hits dei nostalgici blackster dediti al black metal di stampo norvegese specialmente sullo stile dei primi
Darktrhone. Un demo e due EP sono stati rilasciati prima che il batterista
Jhon Santa lasciasse il progetto e
Dagon, chitarrista e fondatore della band, si trasferisse dalla Colombia agli Stati Uniti D'america, dove incontra
Incubus che si unisce a Dagon per continuare il progetto appunto come batterista. Dal 1998 incidono insieme "Into the Infernal Regions of the Ancient Cult" e Dagon decide di mantenere così la formazione ufficiale.
"Invoking the Majestic Throne of Satan" esce nel 2002 ed è prodotto dalla War Hammer Records, etichetta degli americani
Krieg, contiene dieci tracce per un totale di quasi un'ora di ascolto. Ascoltando gli Ep precedenti, si ha immediatamente l'imput del distacco notevole dalle sonorità thrash a quelle black, intuendo che i due Inquisition, hanno sicuramente più feeling con il black metal piuttosto che col thrash. Nulla da obiettare sulla composizione e sugli arrangiamenti. I riff sono un ricamo violento su melodie asfissianti e nevrotiche, oscure quanto basta per dichiarare questo lavoro, imponente, nonostante l'unica chitarra sia tenuta talmente grezza e corposa da non aver nemmeno bisogno di un basso. Vocalità cattivissima e spintissima in alcuni punti quasi irrespirabile, asfissiante, con un batterista che cavalca la batteria come se fosse un martello pneumatico e dalla precisione davvero imbarazzante per i principianti.
"Invoking the Majestic Throne of Satan" e' un full bellissimo, un album da mille brividi diversi, dove si ha la possibilità di interpretare liberamente a proprio istinto ogni nota, un disco da conservare nella nicchia della propria collezione di piccole perle destinate a brillare per molto tempo. Gli Inquisition sono in due e dimostrano che possono benissimo suonare per cinque elementi, anche dal vivo, rendendo ogni composizione pazzesca e mai banale.
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