Due soli brani per sei minuti scarsi di musica scarsa: questo è quanto ho a disposizione per formulare un giudizio su questo (a me) ignoto progetto black proveniente dalla Romania.
Troppo poco? Di sicuro lo è per conferire un voto al prodotto, ma non per farmi un’idea sommaria sullo stesso: ci troviamo di fronte a un gruppo che affonda il proprio sound nelle radici nordeuropee del genere, tanto che questo singolo sarebbe potuto tranquillamente uscire in Norvegia nel 1993. Le coordinate stilistiche vengono di conseguenza: arrangiamenti inesistenti, produzione ed esecuzione strumentale ai limiti della perseguibilità penale, songwriting scarno che conduce a composizioni dall’incedere marziale, non eccelse ma nemmeno prive di fascino.
Questo è quanto si evince da
Power Frost dei
Persekutor, seguito di
Angels of Meth del 2006, platter che tuttavia non credo sia mai stato immesso in commercio su larga scala a causa di dispute legali con la label
Thousand Year Reich; la leggenda vuole che l’unica copia ufficiale faccia bella mostra di sé nello sterminato archivio di
Fenriz (
Darkhtrone, come ovvio)…
Dal momento che nemmeno la rete si è rivelata particolarmente prodiga di informazioni sul gruppo in esame (a parte una spassosa intervista col chitarrista e singer
Vlad the Inhaler, che in un inglese piuttosto stentato s’intrattiene sulla sodomia a suo dire regnante tra i militari rumeni e russi), trovo poco altro da aggiungere.
Se siete ancora innamorati persi del black metal scarno e underground degli albori, date pure un ascolto; in caso contrario, attendete senza patemi release un po’ più sostanziose.
Mai come in questo caso la frase “solo per completisti del genere” ha trovato applicazione così perfetta.
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