Keldian, Persuader, Glittertind: cosa hanno in comune queste tre band?
Apparentemente solo la provenienza geografica, due norvegesi ed una svedese ma in realtà anche l'enorme pregio di essere i tre dischi più attesi dal sottoscritto in questo 2013: in realtà in Europa i Persuader escono a Gennaio 2014 ma in Asia ed in patria sono schedulati per Natale e quindi ho potuto già ascoltarli...ma questo è un altro discorso.
Il precedente "
Landkjenning" del 2009 era stato l'album della svolta, della maturità e dello spiazzamento del Graz, dato che le poche tematiche black metal introdotte nello splendido EP "
Til Dovre Faller" erano state totalmente accantonate in luogo di un folk metal piuttosto classico, godibile, con delle punte meravigliose come la title track, ma meno trascinante e luminoso di quanto fatto in passato.
Ovviamente dal nuovo "
Djevelsvart", il primo per
Indie Recordings dopo l'addio alla
Napalm, sapevo già quindi cosa aspettarmi, era logico attendersi una naturale prosecuzione del folk metal dei
Glittertind, senza rimanere delusi dall'assenza di questa o quella corrente musicale.
In effetti così è stato, sebbene "
Djevelsvart" presenti un notevole ed importantissimo cambiamento: è un disco nettamente più triste, oscuro, intimo, che lascia un'espressione di smarrimento e rassegnazione, di fronte alle magnifiche tracce che troviamo, senza tante concessione a roba saltereccia ed allegra.
La sola "
Sundriven", che diciamo subito a scanso di equivoci è un capolavoro, è una mazzata di depressione mista a fiera rivendicazione del proprio territorio, caratterizzata peraltro da una posizione nettamente contraria all'estremismo di destra ed alle ideologie dell'odio, come asserito dallo stesso leader Torbjørn Sandvik, ironia della sorte accusato qualche anno fa proprio di eccessivo nazionalismo...
La stessa "
Sprekk for Sol" è una canzone dedicata ai fatti criminosi di Utoya, gli attentati del 2011 in Norvegia che causarono 78 morti, tra cui un fan degli stessi Glittertind a cui è dedicato il brano.
"
The darkest Glittertind album so far", e finalmente l'info-sheet dice il vero: "Djevelsvart", tradotto
Devil Black è un lavoro a metà tra un concept album ed un disco a tema che porta con sè i dubbi sul perchè dell'esistenza umana, del rapporto con la religione che non riesce a soddisfare tutti i dubbi della persona, sempre più alienata sul lavoro, in fabbrica, tra i compagni ed in sè stesso... Insomma, capirete che i Glittertind in questo episodio abbandonano totalmente le atmosfere scanzonate di "
Floumen Gar I Norge Er Var" o "
Norge I Rodt, Kvitt og Blatt", ma per fortuna grandissime composizioni come la già citata "
Sundriven", la title track, la meravigliosa tripletta "
Kvilelaus", "
Trollbunden" e "
Nymane" da sola vale il prezzo del disco, sicuramente pesantemente influenzato dal tumore che la compagna di Torbjorn ha purtroppo scoperto di avere 4 anni fa, proprio dopo l'uscita di "Landkjenning".
L'unico difetto che mi sento di riscontrare è quello di una durata troppo risicata, nemmeno 40 minuti, ma la qualità è nettamente superiore al suo predecessore, un gioiellino di Musica con la M maiuscola, desolante, intima, rabbiosa e delicata, in cui i Glittertind dimostrano ormai di essere non più un progetto personale ma una band matura e consapevole, con una insospettata verve drammatica e di sofferenza che li eleva davvero a livelli di profondità che non avrei mai sospettato nel 2003, all'epoca del pur eccellente primo disco "
Evige Asatro", quando il buon Torbjorn aveva solamente 16 anni.
Una meravigliosa gemma che purtroppo passerà inosservata ma che custodirò preziosamente nella mia anima.