Guardate un po' cos'è andata a ripescare la
Limb Music! Direttamente dal 1984 arriva questo
Out of the Darkness, primo lavoro solista di
Jack Starr dopo la sua uscita dai
Virgin Steele. Ad accompagnare il chitarrista in questa avventura troviamo alla voce
Rhett Forrester, fresco della pubblicazione di
Born in America coi
Riot (e precedentemente di
Restless Breed e
Riot Live) nonché successore del grande
Guy Speranza ma, rispetto a quest'ultimo, dotato di una voce più calda e blues. Questi sono i due nomi che troviamo sulla copertina ma ricordo che nel disco suonano anche
Gary Bordonaro e
Carl Canedy dei
The Rods,
Ned Meloni (
Burning Starr) e
Gary Driscoll (ex-
Rainbow) alla batteria.
Un lavoro vario e bellissimo, di puro US metal senza contaminazioni speed, power o altro, vero metallo americano anni ottanta, composto da pezzi pieni di energia e suonati con classe. In occasione di questa ristampa vengono aggiunti ben sei brani rispetto all'originale, motivo in più per recuperare questo pezzo di storia.
In
Out of the Darkness troviamo la potenza e riffing metallico di
False Messiah, c'è l'intermezzo
Van Halen style di
Scorcher, la scanzonata e un po' glam
Wild in the Streets, il lento di
I Can't Let You Walk Away. Tutte canzoni eseguite con estro e perizia a cui si aggiunge ulteriore potenza con la veloce
Chains of Love, l'hard rock metallizzato di
Eyes of Fire,
Odile è lenta ma pregna di scorribande sul manico.
Let's Get Crazy Again è invece
Twisted Sister fino al midollo, chiude il lavoro
Amazing Grace, un toccante interludio di chitarra. Il disco è stato rimasterizzato da
R. D. Liapakis (
Mystic Prophecy/
Devils Trainche) che ha ripulito un po' il suono ed aumentato il volume, senza andare a snaturare quanto fatto all'epoca.
Segnalo che la spettacolare
False Messiah è stata coverizzata in modo eccellente dai mitici
Jag Panzer in quell'album meraviglioso che è
The Age of Mastery (capolavoro assoluto per me). Del resto che dire? Vogliamo ribadire la grande prestazione vocale di
Rhett Forrester? Penso che chi ama il metal ottantiano già conosca la bravura di questo singer, prematuramente scomparso il 22 gennaio 1994 per un colpo di pistola, in seguito ad una disputa per affari poco chiari e non del tutto legali. Vogliamo parlare della bravura di
Jack Starr? Ritengo che da
Guardian of the Flame al recente
Land of the Dead pubblicato con i suoi
Jack Starr's Burning Star, sulle nostre pagine entusiasticamente
recensito (e consumato dal sottoscritto), abbia dimostrato il suo grande talento, purtroppo sottovalutato.
Ma voi siete giustamente curiosi di sapere come sono i 6 pezzi aggiunti a questa ristampa. Si tratta di brani strumentali molto vari e basati sull'abilità del nostro Jack, pescati in differenti periodi della sua attività.
Exodus parte con le "Churcill speech" come
Aces High (devo davvero dire di chi?) e diventa un pezzo metal strumentale basato sulla chitarra di
Starr che ci regala una bella prova, intensa ed ispirata.
Interlude in the Afternoon è appunto un breve interludio di un paio di minuti pieno di feeling,
Sundance Strut è una canzone tirata dove l'estro chitarristico di
Jack spadroneggia tra parti hard rock e altre più blueseggianti,
Love in the Rain è invece un lento ispirato e pieno di feeling. Chiudono
Last Date, un bel blues su un tappeto di accordi di pianoforte e
Blue Tars Falling, in pieno stile
Eric Johnson, lenta bluesy e pregna di sentimento.
Ritenuto da molti un capolavoro nell'anno della sua uscita, non posso che consigliare l'ascolto di
Out of the Darkness a chi ancora lo ignorasse, affinché possa ripescare questo gioiello perso nel tempo e trarne il giusto godimento.