'The Brigde' è come un buon Rhum invecchiato: una punta di calore prima di lasciarti un piacevole retrogusto deciso ma al contempo morbido e vellutato. Anche gli anni sono quelli giusti. La bellezza di 22 anni, passati in un luogo scuro e legnoso, forse solo la temperatura e l'umidità sono diversi. 'The Bridge', paradossalmente, è un album nuovo dei 707, in quanto mai uscito (e quindi non parliamo di ristampe) perché nel 1982 gli allora discografici decisero di non farlo uscire, costringendo il buon Kevin Russel ad ingaggiare un nuovo cantante (che poi fu Kevin Chalfant) spostando definitivamente l'eccellente Phil Bryant (per il sottoscritto molto meglio dietro al microfono di Chalfant) al basso. Fu così che uscì 'Megaforce' (potete trovare la rece nel database) come terzo album della discografia dei 707, anziché questo strepitoso spaccato di Rock'N Roll/Hard Rock/AOR. Ora, anche se per ovvi motivi, la produzione di 'The Bridge' risulta sorpassata e datata (e questo, a pensarci bene, non è neanche male) non si può rimanere impassibili alla freschezza, alla ricchezza, alla superlativa creatività di questo dischetto, così old da essere moderno, così coinvolgente e intriso di magia come solo i lavori di quel periodo riuscivano a contenere. La pomposità dell'opener 'Leader', scandita da dall'inizio e dal chorus acustico e poi subito ruggente sul guitar riffing della strofa, il Rock 'N Roll venato Country di 'Hungry For Your Love', l'up tempo cavalcato in perfetto Kiss style di 'You're All I Need', l'andamento da fumoso, rozzo e possente Blues di 'Love You 'Til I Die' o l'Hard Rock roccioso di 'Walking Out' (senza dimenticare gli impulsi AOR - che poi diventeranno vitali su 'Megaforce' - di 'The Waiting Game', della love song 'The Girl With The Broken Heart' e della conclusiva 'Perfect Lies') sono pure perle, puri intagli di classe e prestigio all'interno della vena d'orata della Musica. E pensare che questo dischetto poteva anche non venire mai alla luce... che spreco. Datemi del pazzo e di chi si è bevuto il cervello, ma 'The Bridge' è una delle cose migliori mai uscite dai cassetti del dimenticatoio, forse anche perché non ha la pretesa di essere una mossa commerciale o di essere una produzione succhia soldi come, ancora oggi avviene per altisonanti nomi della storia musicale. Da avere senza ombra di dubbio... se poi siete dei veri amanti dell'Hard Rock o della musica, diciamo così, Old Rock, questo acquisto diventa un obbligo da assolvere. Mi spiace, ma vi tocca. Lunga vita ai 707, che il vento delle reunion possa passare anche dalle loro finestre.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?