I finlandesi
Thaurorod danno un seguito all'album d'esordio, "Upon Haunted Battlefields" (2010), presentandosi con un nuovo cantante, Andi Kravljaca (autore di una discreta prova) che va a sostituire il precedente Markuu Kuikka. C'è da segnalare come
nell'interregno dietro al microfono del gruppo abbia trovato posto anche Michele Luppi.
Se "Anteinferno" si fa notare subito per la stupenda copertina, opera del ben noto disegnatore Ken Kelly (tra i suoi più fortunati clienti in campo Hard & Heavy troviamo KISS e Manowar), tocca tuttavia riconoscere a questo album ben pochi spunti di interesse.
Il loro Power Metal ha perso di verve e potenza, con brani che suonano quasi come una replica piuttosto fiacca di Dark Moor, Sonata Arctica o Dragonforce e, seppur senza clamorose topiche o prestazioni censurabili, "Anteinferno" scorre via in tono dimesso e lungo i binari dello
scontato.
Un percorso dove, ad esempio, una canzone come "Overboard" non si segnala certo per gli assoli, oppure "Path" tende a sbandare nelle sue corse frenetiche. Qualcosina di meglio fanno la titletrack, pur fin troppo pretenziosa in alcuni passaggi, o la conclusiva "Riders of the Shires", ritmicamente ben scandita e dalle discrete soluzioni vocali, anche se lo stesso non si può dire del suo guitarwork.
Indubbiamente un passo falso.
Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on... Metal.it
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?