Copertina 7

Info

Anno di uscita:2004
Durata:36 min.
Etichetta:Listenable
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. GORGING ON EXPOSED ARTERIES
  2. SKELETAL DECOMPOSITION
  3. SLAUGHTERED EXISTANCE
  4. DEATH RATTLE CACAPHONY
  5. SENSELESS SLAUGHTER
  6. ROTTEN HEADS
  7. REEKING DEATH
  8. INSANE TORTURE
  9. SCATTERED CRANIAL REMAINS
  10. VIOLENT MOLESTATION
  11. CORPSES ON FIRE
  12. FEAST OF DISMEMBERED LIMBS
  13. BRUTALLY MURDERED
  14. BESTIAL FRENZY
  15. WORLD END CARNAGE

Line up

  • Adde Mitroulis: vocals, drums
  • Tobbe "six feet" Ander: guitars
  • Hampus Klang: bass

Voto medio utenti

I Jigsore Terror si sono formati nel 2001 e solo adesso riescono a dare alle stampe il loro primo disco, questo “World End Carnage”. Gli svedesi vedono all'opera, tra le loro fila, membri di bands d’assoluto spessore quali General Surgery e Birdflesh, quindi chi tra di voi è avvezzo a certe sonorità avrà già intuito che ci troviamo di fronte ad un platter di furibondo grindcore.
Fruendo dell’ottima produzione degli ormai irrinunciabili Soundlab Studios e dell’immarcescibile Miesko Talarczyck, i nostri, in 36 minuti (una durata considerevole), ci annichiliscono con bordate grindcore a forte tinte brutali, tra le quali è d’obbligo ricordare “Rotten Heads”, “Insane Torture” e “Feast Of Dismembered Limbs”.
Non c’è requie né pietà nella musica della band scandinava, un assalto furibondo e indomito, a velocità pazzesche, con assoli scriteriati per velocità d’esecuzione e con rari rallentamenti subito seguiti a ruota da fulminanti accelerazioni in cui il batterista, per l’occasione anche cantante (e che cantante!), sembra una piovra impazzita.
L’immaginario di cui la band si nutre è quello classico di dischi come questo, parliamo di massacri, autopsie, patologie varie, frammisti ad elementi gore e frattaglie varie.
I Jigsore Terror non inventano nulla di nuovo, si limitano a riproporci la lezione più volte impartita da bands quali Nasum, Terrorizer e Repulsion, e lo fanno nell’unico modo possibile, ovvero picchiando, picchiando e picchiando ancora, senza pietà.
Per dirla in altri termini, “another lesson in violence”, ed è sempre un piacere ricevere di tali lezioni.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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