L'aver riascoltato, dopo tanti anni, la sempre emozionante "Fiddler on the Green", è stata la molla che mi ha spinto ad andare a riaprire gli archivi delle precedenti versioni di Metal.it e riproporre la recensione del primo album dei
Demons & Wizards.
[ ... Ok, forse questo disco non era proprio necessario, vista la quantità (e la qualità) di materiale che i Blind Guardian e gli Iced Earth hanno in circolazione, ma ammettetelo chi rinuncerebbe volentieri alla possibilità di ascoltare una combinazione di due bands di tale livello? Io no di certo, sopratutto quando a proporcelo sono per l'appunto J
on Schaffer e
Hansi Kürsch,, senza scordare che al disco hanno partecipato anche il produttore
Jim Morris alla chitarra solista ed il drummer
Mark Prator, che in precedenza aveva già collaborato con gli stessi Iced Earth. Difficile rimanere delusi da questo album, certo il songwriting deve parecchio agli Iced Earth, e la mano di
Schaffer si sente, eccome, anche se penso che avrebbe potuto osare di più, ma a questo si aggiunge la voce di
Hansi e certe melodie alla - ..., indovinate un po'? - si integrano benissimo con la musica dando origine a dei pezzi veramente intriganti, alcuni eccezionali. "
Fiddler on the Green" ad esempio, ed anche se l'arpeggio ricorda "Tears of the Dragon", è sicuramente uno dei pezzi più emozionanti seppur dalla velocità contenuta, e se vogliamo qualcosa di più veloce possiamo ascoltare invece "
Poor Man's Crusade" che viaggia su ritmi più elevati, oppure ... ed anche ... NO! non posso citare tutti i dodici pezzi (di cui un intro ed un outro) contenuti nel CD, vi basti sapere che nessun brano vi deluderà. Sano e potente Heavy Metal, proprio quello che ci si poteva aspettare da questa formidabile accoppiata. E, ad essere pignoli, proprio questo è l'unica critica che può essere mossa a questo progetto: mantenere completamente le promesse ma senza nemmeno una sorpresa, nessun colpo di scena. Certo che un brano trascinante come "
Blood on My Hands" con
Hansi che canta "...lost in time..." ci fa letteralmente sorvolare su questo aspetto, mentre "
Heaven Denies" inizia in maniera decisamente aggressiva, sia per il riffing che per la voce di
Hansi ma propone grandi cori a fare da cornice al tutto sino a sfociare nel bellissimo finale rallentato, ma bisogna ascoltare anche ... oppure ... ecco che ci ricasco!.
In conclusione solo una piccola annotazione, di questo album è prevista un'edizione limitata cartonata con le sagome in rilievo ed una bonus track, la cover di "
White Room" dei Cream. Io ne sono già alla caccia!
..]I was born to
reviewHear me while I
write... none shall hear a lie
Report and
interview are taken by the will
By divine right hail and
write