I francesi Folge Dem Wind arrivano al terzo full-lenght senza colpo ferire, avendo agguantato un deal con la nostrana Code 666 già ben tre anni fa.
Il loro primordial black metal a dispetto dei proclami non si discosta molto dalla media delle odierne uscite in ambito black.
Le otto canzoni di questo “To Summon Twilight” sono altalenanti, con buoni spunti che quasi mai si ripetono per tutta la durata del disco. Se “Burning Black , Chanting High” è davvero una canzone piena di feeling oscuro, già nella successiva “Die Wahrheit Steht Im Blut” bisogna aspettare la metà per avere un sussulto.
Le vocals del singer Kilvaras, discostandosi dal classico screaming, sono sì primordiali e strazianti ma al tempo stesso poco espressive.
“Coming With The Fog” è un’altra buona canzone la cui intro acustica ha un flavour desolato, malinconico, che instrada bene il mood del pezzo.
A mio parere il problema della maggior parte dei dischi che pur partendo dal black metal se ne discostano per elementi innovativi o presunti tali è che ci vengono presentati come capolavori o comunque singolarità degne di nota. Presentarsi come “a desperate, chaotic and primordial ritual of paleolithic darkness” fa arrapare l’ascoltatore, ma poi arriva la prova del nove, ovvero l’ascolto del disco che, sovente, si risolve in una mera delusione, perché se è vero che black metal è feeling, beh, al di là delle definizioni, questo spesso latita.
Nel caso dei Folge Dem Wind non si rinvengono quegli elementi che, a dispetto delle etichette, fanno di questo “To Summon Twilight” un disco imprescindibile.
Altrimenti ragionando dischi come “Anthems To The Welkin At The Dusk” cosa sono?
Al giorno d’oggi sembra che basti introdurre un qualsivoglia elemento di novità nel black metal tradizionale per assurgere subitaneamente a status di band cult.
Nel caso di specie i Folge Dem Wind sono una band discreta e nulla più.