Ricordavo i
Tempesta ai tempi di "The Price of Glory", e ora ritrovo una formazione che pur evolvendosi non ha certo smarrito la propria identità, infatti, vede sempre tra le proprie fila il cantante (e chitarrista) Fulvio Sain e il bassista Carlo Rota, e ha, nel tempo, messo, a fuoco la propria proposta musicale, grazie a un legame sempre più stretto tra Heavy & Speed Metal e soprattutto caratterizzando il tutto con il passaggio al cantato in lingua madre.
Ho sempre avuto una particolare predilezione nei confronti dei gruppi che fanno propri testi in italiano, ed anche in questo caso non faccio certo eccezioni, con i Tempesta che attraverso le canzoni lanciano messaggi e considerazioni con cui affrontano temi d'attualità e di denuncia sociale, senza peli sulla lingua.
Liriche sostenute dalla voce ruvida e ben poco propensa al compromesso di Fulvio Sain, che vanno a sottolineare con un accompagnamento musicale robusto e in grado di lasciare il segno, con discreti risultati anche quando cercano soluzioni meno frontali, come nel caso di "La Paura del Diverso" o "Mentre Tu Dormi".
Ma, come già anticipato, la band friulana non si limita a testi incisivi ed espliciti, e va all'assalto anche con le note musicali, come quelle
scagliate nel corso di "Idiocracy" e "Sparami sul Viso", senza comunque rinunciare a quei momenti di qualità ben espressi, ad esempio, dalla bella prova d'assieme (con il basso in grande spolvero) su "I Cani del Padrone" o dal guitarwork di una "Crollerà il Cielo" o di "Scusate per il Sangue".
Tante cose da esternare - per parole e musica - da parte dei Tempesta, che si meritano tutta la nostra considerazione.
Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on... Metal.it
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