Copertina 8

Info

Anno di uscita:2013
Durata:55 min.
Etichetta:Basick Records

Tracklist

  1. ERASED
  2. ON MY WAY
  3. AS IT IS ABOVE
  4. SO IT IS BELOW
  5. ANOTHER ME
  6. GROUND SHIFT
  7. RESPONSES
  8. VISIONS
  9. RADIANT
  10. WHEELS IN MOTION
  11. THE SIGNAL
  12. VERUM INFINITI

Line up

  • Perry Kakridas: vocals
  • Ted Furuhashi: guitar
  • Matty Clarke: guitar
  • Drew Patton: bass
  • Dave Hunter: drums

Voto medio utenti

L'ho già detto e lo ripeto: rassegnatevi, il djent ormai è e va sdoganato come genere, come NUOVO genere da includere nelle diecimila sfaccettature del metal. Un genere moderno, che affonda le proprie radici nel nu-metal di fine/inizio millennio e si mischia al prog, allargando i manici di chitarre e bassi, aggiungendo corde e infilandoci spesso e volentieri della gran elettronica.

Perchè questa doverosa premessa? Semplicemente per far presente che, nell'Olimpo del genere (che per ora annovera poche, selezionate divinità) potranno presto tranquillamente bussare anche i Circles, band australiana al primo all'album all'attivo.
E dire che è sufficiente un ascolto a questo "Infinitas" per trovarsi davanti un disco che tutto sembra meno che un album d'esordio: produzione cristallina, songwriting maturo e mai banale, tecnica spaventosa e gran voce, insomma tutto il possibile per un album coi controcazzi.
E infatti "Infinitas" è né più né meno che questo, un album coi controcazzi, a partire dalla prima "Erased", addirittura il brano migliore del lotto, lampante esempio di tutte le potenzialità del djent all'interno del panorama musicale e vero e proprio manifesto sia del genere che della musica dei Circles: chitarroni ribassati, giri di basso intricati e intriganti, voce clean dall'ottimo range e dal piacevolissimo timbro, un pizzico di elettronica.
Elettronica che, peraltro, sfora quasi nel dubstep in più di un brano, dalla tiratissima parte finale di "So It Is Below" a "Ground Shift", passando per "Another Me", l'impronta delle tastiere è significativa e contribuisce a caratterizzare un sound dannatamente fresco e moderno.
Si era parlato di Olimpo del genere..come non citare quindi fenomeni mondiali quali sono ormai diventati TesseracT e Protest the Hero? E proprio questi ultimi vengono "citati" su "On My Way", che più delle altre ricorda la band canadese, mentre gli inglesi vengono tirati in ballo negli episodi più prog-oriented.
Ma in tutto questo non vanno dimenticate divagazioni nel passato: "The Signal" sembra tirata fuori a forza da "Avalon" di Sully Erna, mentre "Radiant", in particolare per le linee vocali e per alcune soluzioni chitarristiche, richiama con forza i Killswitch Engage.
Note negative? Non pervenute, se non che sicuramente non è un album per tutti. I più radicali e gli affezionati al caro e vecchio heavy metal difficilmente apprezzeranno un disco come "Infinitas", pur nella sua indubbia bontà, perchè eccessivamente votato alla novità e proiettato al futuro.

Insomma se siete interessati al cambiamento e intrigati dalla novità, dalla sperimentazione e non siete impauriti da soluzioni alternative e al limite, "Infinitas" dei Circles è l'album che fa per voi ed è senza dubbio, per il genere che rappresenta, un album da annoverare tra le migliori uscite dell'anno. Altrimenti..beh altrimenti c'è sempre l'osannatissimo ultimo dei Black Sabbath.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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