Gli
Storm Cry si approcciano alla loro prima prova discografica con fiera determinazione: su "Beginning of Darkness" scopriamo una band in grado di proporre un onesto e convincente Death Metal, che se inizialmente può far pensare agli Amon Amarth, anche per la voce
robusta di Roberto Bindi, si apre poi a spunti e a soluzioni tecniche meno
viking e che guardando a Hypocrisy o Edge Of Sanity, trovano la miglior risposta su un brano come "Fear Now".
Se l'intro "The Descent" lascia davvero il tempo che trova, già la monolitica "The Sun Dies Here" fa intravedere delle soluzioni interessanti, seppur ancora embrionali, a livello di ritmiche e guitarwork, che sfruttano una resa sonora più che discreta, soprattutto pensando che si tratta pur sempre di un'autoproduzione.
Si cresce d'intensità prima con "The Sys" che guarda apertamente al
Gothenburg sound, quindi grazie alla già citata "Fear Now", ben strutturata e con soluzioni inaspettate ma che non snaturano le scelte di questa formazione veneziana che con la successiva "Void" e "Beginning of Darkness" si rivolge nuovamente allo Swedish Death Metal dei Dark Tranquillity & Co.
Un inizio più che interessante... il difficile - ma anche il meglio credo - li aspetta al varco.
Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on... Metal.it
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?