Che la Svizzera sia una nazione neutrale e pacifica non vale certo per la sua musica. Oltre agli storici nomi che hanno fatto scuola e che qui non ripeto nemmeno (uno sta tornando proprio ora sulle scene) anche act "minori" come i
Near Death Condition tra secchiate di chiodi in faccia, atmosfere malate e contorti rallentamenti fangosi si fanno strada prepotentemente.
Un humus pieno di putredine riempie il sound di questa band che si avvale di suoni grossi e saturi bandendo affilate e cristalline produzioni figlie dei nostri tempi.
Questi svizzeri per sottolineare certi accenti e momenti lisergici nella loro musica, fanno un piccolo uso di cori angelico-ecclesiastici/mistici che fanno da contraltare alla bieca mattanza di un suono che pesca sia dal moderno death tecnico (evitando di calcare troppo la mano su soluzioni da giocoliere dello strumento) sia dai vecchi
Nile e
Morbid Angel col loro phatos sulfureo e mistico nonché da una piccola percentuale di
Emperor. Non è affatto semplice distinguere con un ascolto superficiale un pezzo dall'altro, d'altronde il brutal non è rinomato per la sua facilità e non ci sono ritornelli e facili melodie, ma la rabbia e i sentimenti negativi sembrano davvero autentici, ben lontani da quello sterile ammasso sonoro messo in campo da troppi ragazzini che si preoccupano più di orecchini/tatuaggi/capigliature ad effetto, piuttosto che di dire qualcosa di "vero" con la loro musica. Tra le belle tracce presenti in questo
Evolving Towards Extinction mi hanno colpito
Pandemic of Ignorance, Praise the Lord of Negation e
Vertigo con il loro vortice intricato che mi ha portato alla mente
Defeated Sanity, Devilyn e
Inanimate Existence. Altri brani come
Anatomy of Disgust hanno un incedere abbastanza anonimo ma ad un certo momento parte il guizzo e la canzone cambia forma esplodendo in un turbine di oscuri blast beat che fanno da base a chitarre malevole che sembrano badili che spalano collosa pece. Dopo i dirompenti intrecci di
Anagamin è impressionante come in canzoni come ad esempio la
title track riescano a cambiare continuamente pattern rimanendo sulla stessa rapidissima velocità di esecuzione, sintomo di una padronanza strumentale totale e di idee che fluiscono in modo sciolto e non forzato. L'apice viene toccato dalla furia distruttrice di
Nostalgia For Caos che con i suoi 7,32 minuti di brutalità, tecnica, idee e neri sentimenti prende in mano la vostra testa stringendola fino a farla scoppiare. È comunque solo con un ascolto lungo ed attento che si possono carpire tutti i movimenti, le variazioni, le atmosfere e i nodi ritmici che compongono questo
Evolving Towards Extinction, insomma, avrete di che divertirvi in questa palestra sonora.
Facendo seguito al già buono
The Disembodied - In Spiritual Spheres, i
Near Death Condition sembra abbiano messo a segno il colpo più importante della loro carriera. Per ora.
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