Ci sono delle bands (poche) che ti fanno uscire fuori di cervello per riuscire a trovarne le “giuste” etichette o le influenze più appropriate, altre invece, come nel caso dei qui presenti
Decapitated Christ ti levano tutti i problemi con assoluta facilità … Basta guardare alle tre cover inserite negli album precedenti al qui presente
“Arcane Impurity Creation” e l’arcano sarà svelato …
"Day Of Suffering” dei
Morbid Angel (dal debut album
“Antikristian Extreme Dekapitation” )
“Slowly We Rot” degli
Obituary (dal secondo album
“The Vanishment And Extermination Of The Deities” ) e
“Sacrificial Suicide” dei
Deicide (dal terzo album
“The Perishing Empire of Lies” ) . Questo è quanto troverete nei 39 minuti dell’album, puro, nudo e crudo old school death metal ben suonato, ben registrato, mai troppo pacchiano né artefatto. Si sente lontano un miglio che i ragazzi barcellonesi (ma allora non c’è solo il Barca nella città di Messi …) suonano con passione e dedizione e non gliene importa niente se verranno accusati di essere retrogradi, fuori tempo massimo, passati di moda, sorpassati o quant’altro, quello che è certo è che se amate queste sonorità nella loro accezione più pura amerete quest’album. Personalmente, salvo rare eccezioni di eccelsa qualità, sono poco incline a sperimentazioni, evoluzioni sospette, contaminazioni improbabili voli pindarici, per cui ho veramente apprezzato quanto ascoltato in
“Arcane Impurity Creations” , purtroppo però sono conscio che l’appeal commerciale di questo dischetto è pari a zero, perché se è vero che è un piacere enorme ascoltare il vocione profondo e tenebroso di Paingrinder, così come la doppia del batterista BlastHagel, è altrettanto vero che i capostipiti del genere hanno fatto tutto questo molto meglio anni fa, per cui se proprio me lo regalano do una possibilità a quest’album, se no è sempre meglio rivolgersi agli originali. Per gli inguaribili “romantici” antievoluzionisti (come il sottoscritto) una boccata di
“Sabbath Of The Blind Dead” piuttosto che le carinerie di
“Ancestral Rites Evoking Primigenium Horrors” o il mid tempos di
“Those Who Walks Slowly” sono un piacevole ripasso di un passato che non tornerà mai più. Tutto già detto e tutto già codificato, se sincerità, onestà e attitudine sono i vostri ingredienti preferiti qui c’è un piatto che vi soddisferà e che delizierà il vostro palato. Death to false death (metal)
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