Death Metal dalla Finlandia per i Sotajumala, i quali però, sicuramente, prima di incidere questo “Death Metal Finland”, si saranno fatti quantomeno un bel ripasso american death metal.
Interamente cantato in madre lingua e con immaginario guerresco della seconda guerra mondiale, benché ci tengano a sottolineare che non hanno alcun credo fascista, questo disco ha quali punti di forza un buon songwriting, mai originale ma spesso efficace, e una buona dose di intensità e groove, capace di donarci quella manciata di minuti in cui il nostro più diretto nemico sarà il muro di fronte, col quale faremo gioiosamente a spallate.
La produzione non è all’altezza, pulita ma ovattata, e così sia la voce sia la batteria non riescono a far sentire il loro boato selvaggio come dovrebbero e potrebbero. In compenso però la brevità dei pezzi e il loro incedere dall’attitudine “take no prisoners”, vanno tutti a vantaggio dell’impatto che risulta violento. Songs come “Panssarikolonna”, “Sisu Sinivalkoinen” e “Sotajumala” lasciano senza fiato, e poco importa che siano per il 99% debitrici di acts come i Suffocation, perché in questo caso il Wall Of Sound creato è notevole.
Un buon disco per una mezz’oretta di spensierato e violento death metal.
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