Essenza - Blind Gods and Revolutions

Copertina 6

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2014
Durata:40 min.
Etichetta:SG Records
Distribuzione:Your Distributions

Tracklist

  1. PLASTIC GOD (AN AUTUMN DREAM)
  2. BLOODY SPRING
  3. THE SONG INSIDE
  4. THE FURY OF THE ANCIENT WITCH
  5. LOST AND BLIND
  6. FIGHT FOR CHANGE
  7. SEAGULLS IN THE NIGHT
  8. TIME (KEEP MY MEMORIES ALIVE)

Line up

  • Carlo G. Rizzello: guitar, vocals
  • Alessandro S. Rizzello: bass
  • Paolo Colazzo: drums

Voto medio utenti

Gli Essenza sono una heavy rock band in “giro” dal 1993, eppure “Blind gods and revolutions”, la loro nuova fatica discografica pubblicata sotto l’egida della SG Records, per certi versi potrebbe sembrare il lavoro di un gruppo esordiente.
Un’affermazione da intendere prima di tutto nella sua accezione positiva … l’entusiasmo e l’urgenza comunicativa sono abbastanza evidenti, così come emerge in maniera piuttosto palese il tentativo di fornire di un carattere peculiare le proprie composizioni, “mescolando le carte” che costituiscono le fondamenta ispirative dell’operazione.
Dall’altro lato, però, il risultato è fin troppo “naif”, l’intento (lodevole) di far convivere Megadeth, Metallica, Sabs e l’Ozzy solista, appare spesso poco centrato e le linee vocali non incidono come dovrebbero, affossate dalla prestazione abbastanza incolore, per timbrica e interpretazione (e pronuncia inglese, pure …) di Carlo G. Rizzello.
Insomma, tutte lacune che non riescono a passare inosservate quando si saggia l’attività di una formazione d’esperienza come quella salentina, sicuramente consapevole di quanto sia “complicato” il panorama musicale contemporaneo.
Ciò non toglie che siamo di fronte ad una prova complessivamente dignitosa, offerta da una band in grado di evidenziare una tecnica strumentale di buon livello e, come anticipato, idee interessanti, anche se non del tutto sviluppate nella “giusta” direzione.
Piacciono, in tale situazione, la cangiante“Bloody spring”, le scorie NWOBHM di “The fury of the ancient witch”, il groove sinistro e greve di “Time (keep my memories alive”) e, soprattutto, l’atmosfera fascinosa di “Seagulls in the night”, veramente intrigante nell’evocare suggestive ambientazioni ancestrali e arcaiche.
Mantenere la voglia di “dire” qualcosa d’importante anche in questo costipato e massificato rockrama e, allo stesso tempo, cercare di farlo con maggiore focalizzazione, incrementando altresì l’incisività e la forza espressiva del cantato (magari con l’inserimento di un vocalist di “ruolo”, lasciando Carlo a quello che sa fare davvero bene … il chitarrista!), è la sfida primaria che attende gli Essenza nel prossimo futuro … e per musicisti di valore, che si “sbattono” e ci “credono” già da un po’, l’impresa non è di certo proibitiva …
Recensione a cura di Marco Aimasso

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