Pagan's Mind - Infinity Divine (re-recording)

Copertina 6,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2004
Durata:69 min.
Etichetta:Limb
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. PRELUDE TO PAGANISM
  2. CAUGHT IN A DREAM
  3. INFINITY DIVINE
  4. EMBRACING FEAR
  5. ASTRAL PROJECTION
  6. ANGELS' SERENITY
  7. DAWNING OF THE NEMESIS
  8. KING'S QUEST
  9. TWILIGHT ARISE
  10. A NEW BEGINNING
  11. EMBRACING FEAR 2004
  12. AT THE GRAVES (BONUS)

Line up

  • Nils K. Rue: vocals
  • Jorn Viggo Lofstad: guitars
  • Ronny Tegner: keyboards
  • Steinar Krokmo: bass
  • Stian Lindaas Kristoffersen: drums

Voto medio utenti

Tra tutte le uscite della scorsa annata metallica, i Pagan's Mind sono uno dei pochi gruppi che sono riusciti davvero a distinguersi dalla stagnante mediocrità della scena Power. Senza proporre nulla di particolarmente sconvolgente, “Celestial Entrance” si guadagnò meritatamente l'attenzione della critica del settore, rivelandosi un disco di livello superiore. Non sono qui a parlarvi della nuova fatica dei musicisti norvegesi, che qualcuno ha paragonato in maniera particolarmente benevola ai compianti Conception, ma della ristampa del primo capitolo della loro carriera, il debut album “Infinity Divine”. Infatti la Limb ha giustamente cercato di dare maggiore spazio ad una delle band più promettenti del suo roster, riproponendo sul mercato l'esordio discografico dei Pagan's Mind, che per l'occasione presenta anche una canzone interamente ri-registrata (“Embracing the Fear”) ed una bonus track (la lunga “At the Graves”). In questo album si intravedono le ottime potenzialità che i nostri sapranno esprimere su “Celestial Entrance”, un Power Metal potente e vigoroso, caratterizzato da ritmiche elaborate e da numerosi cambi di tempo, con degli ottimi spunti e dei passaggi davvero interessanti, grazie soprattutto all'ottima vena del guitar player Jørn Viggo Lofstad. Purtroppo questo disco è meno maturo del suo successore, con tutti i difetti che ne conseguono: le buone idee della band vengono talvolta mortificate da un eccessivo ricorrere ai classici cliché del genere, anche se dal punto di vista strumentale i Pagan's Mind dimostrano già di possedere notevoli capacità. Buona anche la prestazione del singer Nils K. Rue: pur non apprezzando la singolare timbrica del cantante scandinavo, devo riconoscere le sue buonissime qualità vocali. Questa uscita ovviamente non potrà cambiare la vostra opinione dei Pagan's Mind, ma se vi è piaciuto “Celestial Entrance”, non c' è davvero motivo di ignorare questo disco.
Recensione a cura di Marco 'Lendar' Pessione

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