Realtà molto interessante quella dei bolognesi No Eyes To Cry, band giunta qui al secondo ep, il quale però ha la considerevole durata di oltre trenta minuti. “Beyond” è un disco che dopo una breve intro, “Grey”, riversa sull’ascoltatore tonnellate di livore e rabbia disperata, in un mix calligrafico, ma non meno esaltante, di Machine Head, Hatebreed e Slipknot prima maniera.
Il sound talvolta è granitico, ma ha momenti di “liquidità” soprattutto quando il bravissimo singer Giacomo Berti decide di urlare come il più navigato dei crust-vocalist, e in quei frangenti il muro di chitarre sconfina in sonorità noise efficacissime.
Altra caratteristica della band è il cantato bilingue, italiano ed inglese, che conferisce varietà e spessore alle composizioni. Le songs sono tutte di buon livello, e citarne solo un paio sarebbe far torto alle capacità compositive dei No Eyes To Cry. Quello che manca a questo disco è una maggiore dose di personalità, la quale se è vero che c’è tutta nella voglia e nella capacità della band di saper creare un sound variegato e contaminato, dall’altro questo mix a volte sa di già sentito.
Però è sempre piacere lasciarsi stuprare i padiglioni auricolari da riffoni thrashcore e ritmiche che sembrano uscite da un cementificio. Per il futuro son sicuro che potremo contare su questi ragazzi.
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