Gli
Hell's Guardian nascono nel 2009 nelle lande bresciane da un'idea dei fratelli
Dylan e
Freddie Formis. Le influenze della band provengono dal Metal classico (
Metallica,
Iron Maiden,
Slayer), dal melodic death scandinavo (
In Flames), dal viking (
Ensiferum), ma anche dal power e dal folk. Prima di arrivare all'incisione di questo primo disco il combo bresciano ha condiviso il palco con band di rilievo come
Vision Divine,
Furor Gallico e
Folkstone, acquisendo sicuramente esperienza e magari rubando qualche piccola ispirazione per il songwriting. La curiosità per questa band è venuta ascoltando qualche pezzo sull'oramai famigerato YouTube (sempre sia lodato) e una volta che il cd è arrivato nelle mani del sottoscritto l'interesse non ha fatto altro che crescere. Prima cosa da dire è di non farsi ingannare dall'artwork, tra l'altro molto ben disegnato e dettagliato, che, assieme al monicker, potrebbe ricondurre ad una band esplicitamente power (
Blind Guardian?). In realtà ci si trova di fronte ad un buon melodic death italico, già ragionato e strutturato per essere alla prima release ufficiale, con influssi di power e folk, ben dosati e bilanciati. Si ha dunque una bella mistura di generi, così come l'alternanza degli stili vocali, il growl di
Cesare Damiolini che si intreccia ottimamente con il pulito di
Pietro Toloni. Gli
Hell's Guardian dimostrano quindi di aver già chiaro il loro obiettivo, la musica da proporre, il tipo di Metal da affrontare, e, nonostante qualche sbavatura dovuta ad una ovvia inesperienza, potranno, se seguiteranno nella stessa opera, ottenere risultati più che buoni e soprattutto innalzare la funestata bandiera italiana anche in questo genere.
Passando a
Follow Your Fate, il disco presenta undici tracce ben organizzate, dalla musicalità varia ed interessante. Si parte dall'immancabile intro
The Forgotten Tales (è vero, può essere un altro indizio che può ricondurre ai bardi tedeschi), intreccio epico di chitarre e basso, che ricorda il miglior melodic death svedese oppure anche qualche linea power d'annata. Ecco poi
My Prophecy, eroica nell'apertura che si trasforma in una cavalcata da battaglia che riporta alla mente gruppi come gli
Ensiferum ma anche gli
Amon Amarth, anche grazie al cantato di
Cesare Damiolini.
Forgiven in the Night regala invece spazio pure al pulito transitando sempre in territori viking, con un chorus orecchiabile pronto per le date live.
Away from my Fears è pienamente aderente al melodic death scandinavo, è straordinario sottolineare quante band influenzano lo stile degli
Hell's Guardian, creando un tutt'uno veramente omogeneo.
Cradle's Lake parte come simile ad un pezzo power, una volta che entra il growl esso muta allacciandosi alle precedenti, con un forte legame con il viking nordico.
Last Forever è un breve intermezzo dall'atmosfera magica che introduce
Silence in your Mind, folkeggiante cavalcata dall'aura epica dotata di buone parti di cantato pulito.
Lost Soul, pezzo melodico ed oscuro, lascia spazio ad una delle migliori composizioni di
Follow Your Fate, ovvero
Neverland. Brano ritmato, intriso di folk, con ospite la vocalist degli
Evenoire Lisy Stefanoni, che duetta con entrambi i cantanti del combo bresciano. La seguente è la title-track, adornata di musica cadenzata e melodica che strizza molto l'occhio all'epic power. La traccia di chiusura è invece una pregevole rielaborazione del tema del film de
Il Signore degli Anelli.
Al termine di
Follow Your Fate si può essere soddisfatti per la proposta degli
Hell's Guardian, che dimostrano di aver già chiara la propria strada, stendendo delle composizioni con dei picchi musicali veramente notevoli per una band al debutto. Con il prossimo disco speriamo di avere una conferma ancor più forte, soprattutto se i Nostri potranno avere una produzione più fastosa che permetta di esaltarne le doti. Intanto complimenti agli
Hell's Guardian!
Video di Neverland
Middle Earth