Finalmente! Oserebbe dire un fan degli
Arthemis. L'heavy metal band, capitanata dal chitarrista
Andrea Martongelli, sforna il primo live album dopo 20 anni di carriera. Registrare e pubblicare concerti è oramai una prassi per i gruppi dell'universo metallico e forse ne è anche una peculiarità. Ci sono band che fanno uscire dischi live a ripetizione (quasi uno dopo ogni studio album) ed altri che aspettano il momento giusto per dare ai fans quello che gli spetta. Ecco, gli
Arthemis fanno parte di questa seconda categoria.
Molti anni sono passati dal primo album
Church of the Holy Ghost e dal debutto internazionale con
The Damned Ship, diversi sconvolgimenti di lineup hanno segnato la band, innumerevoli concerti e tour in giro per l'Europa e per il mondo hanno fatto guadagnare esperienza e fama al gruppo veronese, ora si è deciso che è giunto il momento di regalare anche ai fans, soprattutto a coloro che non hanno mai potuto assistere dal vivo agli spettacoli, qualcosa che rispecchiasse realmente l'impatto live dello scatenato combo italiano.
Il palco dove si è scelto di scatenare l'inferno è stato quello dell'
Hard Rock Hell 7, festival tenutosi in Galles. I Nostri, da sempre legati alla Gran Bretagna (si ricordi l'esperienza passata del chitarrista e dell'ex cantante
Alessio Garavello con i
Power Quest), sono riusciti ad ottenere un live di grande urto e con un pubblico scatenato a supporto. Il mixaggio e la masterizzazione, spesso punti deboli delle registrazioni dal vivo, è veramente pulito, tutti gli strumenti trovano il loro spazio (straordinaria l'entrata nella formazione del bassista
JT, al secolo
Giorgio Terenziani) e si distinguono al meglio. La tracklist del
Live from Hell presenta otto tracce, quasi tutte prese dagli ultimi due album degli
Arthemis tranne
Electri-fire, facente parte di
Black Society, che riescono tutte nel loro compito di esaltare e far capire come sia la band sul palco e cosa possa dare ai propri fans. Sia i musicisti che il vocalist risultano virtuosi nel corso dell'intero scorrere del disco, capaci di prendersi dei momenti per mostrare le proprie doti senza esagerare. L'opener è
Scars on Scars, a sua volta opening track di
Heroes, già da questa traccia si capisce perché la band veronese abbia aspettato così tanto per registrare un live. Tutte le canzoni sono ri-arrangiate, non delle pallide riproduzioni delle versioni album. Da questo concetto le parti di chitarra e basso sono maggiormente incisive per far esaltare e dare qualcosa di unico al pubblico. La seguente è
Still Awake, presa da
We Fight e dalla quale è stato tratto un lyric video, pezzo in cui il cantante
Fabio D. riesce ancor meglio a far valere le proprie doti canore. Sempre devastanti la sezione ritmica e il grande lavoro di Andy alla chitarra. La terza traccia è la title-track dell'ultimo album, ovvero il già citato
We Fight, impressionante pure qui la prestazione del vocalist e il solo dello scatenato Martongelli. Poi si passa all'oscura
Home, da
Heroes, brano meno forsennato dei precedenti, più melodico e dal ritmo incedente, da segnalare l'eccezionale bass solo di JT. La successiva è la già citata
Electri-fire, con la quale gli
Arthemis ricominciano a martellare senza sosta, mantenendo la solita precisione nell'esecuzione. Ecco poi arrivare la preferita del sottoscritto, ovvero
Empire, da
We Fight, canzone di stampo thrash ma con un chorus accattivante ed orecchiabile. La prossima è
7Days, con riff iniziale dalla matrice wyldiana, brano diverso da tutti gli altri presentati sino a questo momento. Ritmo scalpitante e heavy-riffing marchiano a fuoco lo scorrere di questo pezzo. L'ultima è
Vortex, oramai diventata l'inno degli
Arthemis, proposto ogniqualvolta la band calca il palco ed acclamata dai fans.
Giunti alla fine del
Live from Hell non si può che fare i complimenti agli
Arthemis sia per l'uscita che per l'attesa. Non è facile aspettare così tanti anni per registrare un live, specialmente per una band che vive del contatto con il pubblico. La pazienza dei fans è stata premiata con un grande lavoro. Una piccola gemma per il metal italiano, da possedere, ascoltare e riascoltare.
Non dimenticate di leggere
l'intervista esclusiva ad Andrea Martongelli!!!!
Lyric video di Still Awake