Copertina 6

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2014
Durata:45 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. WINGS OF FEATHER AND WAX
  2. FACE DOWN
  3. MELTING OF MY MARROW
  4. SNAKES OF JEHOVA
  5. CURB CRUSHER
  6. SAVE THE ROBOTS
  7. FIRE TO YOUR FLAG
  8. I.E.D.
  9. DUST INTO DARKNESS
  10. TWELVE LABORS
  11. 11. FORBIDDEN FIRE 5:3

Line up

  • Greg Puciato: vocals, guitar
  • Max Cavalera: vocals, guitar
  • Troy Sanders: vocals, bass
  • Dave Elitch: drums

Voto medio utenti

Quando i membri di famose band si uniscono in un progetto sorgono sempre due sentimenti contemporaneamente contrastanti: il primo è di eccitazione, portata dal fatto di vedere insieme grandi strumentisti magari provenienti da generi diversi; il secondo è di apprensione, scaturita da quello che potrebbe essere un disastro, almeno musicalmente parlando. Proprio questo è il background che mi sento di porre in testa alla recensione di questo disco di debutto dei Killer Be Killed. La band, formata inizialmente da Max Cavalera e Greg Puciato, rappresenta un esperimento nel vero senso della parola. Creare un connubio fra i due distanti generi suonati rispettivamente dal leader dei Soulfly e dal cantante dei The Dillinger Escape Plan è già di per sé complicato, se poi si aggiungono gli altri componenti di questo supergruppo, ovvero il batterista Dave Elitch (The Mars Volta) e il bassista Troy Sanders (Mastodon), provate ad immaginare cosa ne possa uscire. Seguendo l'elenco dei personaggi appena citati abbiamo a grandi linee: l'heavy/trash/groove di Cavalera, il mathcore di Puciato, il progressive rock di Elitch e lo sludge di Sanders. Potete dunque capire che le premesse, oltre ad essere esaltanti, sono assai interrogative. A contribuire c'è il cantato non di un singolo, ma alternato dei tre vocalist, Puciato, Cavalera e Sanders. Quello che ne esce è un genere che si può classificare come un heavy sperimentale, anche abbastanza orecchiabile, ma sicuramente non di gusto universale.
Passando al contenuto dell'album self-titled, questo contiene undici tracce della durata media di quattro minuti. Importante preannunciare che, come prevedibile, le canzoni non sono di stile omogeneo, ma di volta in volta influenzate maggiormente da uno dei membri. L'opener Wings of Feather and Wax, già una delle più convincenti del disco, sembra proprio portare quella mistura che ci si aspetta, perfetto bilanciamento fra aggressività e melodia. La seconda, Face Down, più thrash e groove della precedente, aderente allo stile di Cavalera. Melting of My Marrow torna a fondere i generi di provenienza, stavolta in modo meno convincente rispetto alla prima track, ma il risultato è comunque godibile. Snakes of Jehova rievoca ancora una volta il Cavalera style, forse in maniera ancor più pesante, a mio parere qui però si comincia a vedere qualche perdita di coesione nella musica dei Killer Be Killed. Curb Cusher inizia con percussioni di ispirazione Soulfly, per poi aprire ancora la pista all'alternarsi fra Cavalera e gli altri componenti. Il groove/thrash è tuttavia sempre predominante fino a questo momento dell'album. Save the Robots porta, con la sua introduzione, in territorio un po' più progressive/psichedelico trasformandosi successivamente in un pezzo che alterna momenti con ritmo incedente ad altri più sostenuti. Questo pezzo è un altro in cui si tenta l'estrema fusione dei generi da cui tutti i membri della band provengono. Fire to Your Flag rappresenta in modo maggiore il core, mentre I.E.D. tenta di amalgamare thrash e hardcore. Dust Into Darkness si apre con un giro thrash old school, seguito da un riff pesante e da un chorus orecchiabile. Twelve Labors è una track più oscura, più stoner rispetto alle precedenti, un'altra variante dei Killer Be Killed. Forbidden Fire, marchiata da una bella melodia di basso, è divisa tra lo stoner e lo sludge in maniera che definirei proprio psichedelica.
Giunti alla fine di questo album si rimane un po' frastornati, in quanto non si sa di preciso cosa si è ascoltato. Non si può nemmeno dire che il disco sia consigliato più agli amanti di uno o dell'altro componente della band, perché ci sono degli attimi indecifrabili. La sperimentazione, per quanto riguarda il sottoscritto, è sempre un bene, ma qui, nonostante l'esperienza di Cavalera&Co., c'è qualcosa che non quadra. Il tutto sembra ancora troppo sterile, indefinito. Non c'è un giudizio espressamente negativo, questo sia chiaro, l'album si lascia ascoltare, ma non è difficile andare oltre la sufficienza.

Wings of Feather and Wax + Face Down



I.E.D.

Recensione a cura di Stefano Giorgianni

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 08 mag 2014 alle 01:42

Caro Max, "se mio cane sente questo Cd lui viene a casa tua e ti piscia una gamba"

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