Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:non disponibile
Etichetta:Punishment 18 Records

Tracklist

  1. KILLING MY SINS
  2. ONE HAND RED PER SAINT
  3. FORCE FED TRUTH
  4. BRUTAL DECAY
  5. FRENZIED FROM INSIDE
  6. HERALD THE UPRISING
  7. CITY OF THE LIVING DEAD
  8. SEIZE YOUR LAST CHANCE
  9. BEYOND NEMESIS
  10. THE REDEMPTION

Line up

  • Spyros Lafias : vocals, rhythm/lead guitar
  • Panos Tsampras: lead guitar
  • Kostas Spades: bass
  • Thanos Krommidas: drums

Voto medio utenti

Con una copertina e un logo del genere, i greci Chronosphere non potevano proporci altro che classico thrash metal, ed infatti, il secondo lavoro del quartetto ellenico è un concentrato di influenze provenienti da Exodus (in primis), vecchi Metallica, Overkill, Megadeth e Sodom e potremmo chiuderla anche qui. Il loro colorato mondo è un vero tributo all'aggressiva musica di metà anni '80, con una carenza totale di personalità o qualsivoglia spunto originale, non che sia cattiva roba, è che piuttosto di ascoltarmi i cloni dei cloni preferisco gli originali oppure chi, rendendo tributo, ci mette un minimo di suo. Il disco in questione è un concept album che descrive la fine/la punizione del mondo dovuta ai peccati dall'uomo. Ma aspetta, dove l'ho già sentito? Anche la produzione di Embracing the Oblivion è fintamente retrò il che, sommato a quanto già detto, fa di questi Cronosphere un gruppo senz'altro buono per scapocciare con gli amici in qualche pub di periferia o come contorno ad un concerto, non certo come attori principali. Anche all'interno del calderone "revival thrash" si trova di meglio.
Nota a margine, c'è un cameo di Josh Christian dei Toxik sulla traccia Herald The Uprising.
Avanti il prossimo.
Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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