Continua senza sosta il supporto dell’undergorund estremo statunitense da parte della Moribund records, che dopo aver dato alle stampe il discreto debut album dei
Pact (
“The Dragon Lineage of Satan”) , a distanza di due anni decide di pubblicare anche il secondo album di questo satanico terzetto. Sgomberiamo subito la mente da qualsiasi tipo di fraintendimento, i Pact suonano satanic occult black metal e di fioriture, tastiere, e abbellimenti vari non ve n’è neanche lontanamente traccia. I nove pezzi di
“The Infernal Hierarchies, Penetrating The Threshold Of Night” sono tutti molto tirati, aggressivi, demoniaci e senza compromessi. Il lavoro della sezione ritmica non sarà di quelli da premio nobel, ma è di un’efficacia incredibile, si sente come la band giovi di questa continua spinta e pur senza abusarne, quando si lancia in assalti con blast-beats a manetta, dimostra di saperci fare veramente (
“Under The Eclipse Of Tiphareth” ) . Fortunatamente l’album non è solo uno sconclusionato assalto all’arma bianca ma presenta anche delle melodie sinistre care alla scuola svedese ,
Dark Funeral su tutti, ma anche primi
Watain, grazie alle quali l’album non è un noioso ripetersi della stessa canzone con titoli diversi …
“Baal-Zebub Lord Of The Flies” è uno dei pezzi manifesto dell’album con il suo incedere ora cadenzato ora sparato a mille e con una chitarra che macina riffs semplici ma efficaci, scolastici ma mai banali e che emanano un “gradevole” odore di zolfo lontano un miglio … Allo scoccare di
“Firelord Andramelch” è inevitabile che funesti presagi si staglino nell’orizzonte della nostra mente, mentre
“Pactmaker Lucifuge” potrebbe tranquillamente essere la soundtrack del vostro funerale … Da sottolineare anche il lavoro vocale svolto da Hag che, pur non essendo originale, riesce ad impreziosire le oscure atmosfere proposte dalla band grazie ad una buona varietà di registri “vocali” , andandosi così ad integrare perfettamente con il satanic concept proposto. Se siete tra quelli che non amano la monodirezionalità neanche nel metal estremo allora state veramente alla larga da quest’album, se siete invece avvezzi a tali sonorità e non avete paura di lanciarvi nell’ennesimo viaggio infernale, sapete da chi farvi trasportare e quale colonna sonora scegliere mentre discendete negl’inferi della terra. Non fondamentali ma certamente meglio di molta immondizia moderna che in campo estremo viene idolatrata da giovanotti brufolosi in cerca di presunte emozioni forti .
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