Forse ve l’ho già detto, ma ci sono fondamentalmente due modi per suonare heavy metal: bene e male.
I
God’s Army AD hanno scelto la via migliore: la via del metallo fatto come si deve.
Davvero una bella sorpresa, con canzoni che oscillano tra lo speed e il classic metal, soluzioni melodiche non troppo banali e un riffing che ovviamente avete già sentito ma che, se dovesse avervi stancato, significherebbe la necessità di rivedere la vostra posizione nei confronti del metal in generale.
Otto pezzi, un disco essenziale come si faceva una volta.
Le prime tre, tirate e divertenti, sono da top assoluto. Poi arrivano due secondo me chiarissimi tributi a Maiden e Priest, prima di un paio di episodi sempre ottimi ma non all’altezza del resto. La chiusura è invece una nuova bomba pronta a far saltare le casse dei vostri stereo.
Devo essere sincero, senza quel paio di episodi che sono solo “normali” invece di essere superlativi per me sarebbe stato un 10, perché questo è, molto semplicemente, ciò che io intendo per metal. Un po’ come mi è accaduto quando ho ascoltato la prima volta Enforcer, Wolf e compagnia bella: amore a primo udito.
Se questi sono l’esercito di dio, quasi quasi inizio a crederci.
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